デカメロン・ノート


参考にした本

大学書林語学文庫「ボッカチオ デカメロン」(1)(2)
ちくま文庫 柏熊達生訳「デカメロン」
Decameron: A cura di Romualdo Marrone(各頁下に古語の言い換えが付いている)


Giornata prima - Novella terza(第1日第3話 サラディンとメルキセデック)

Melchisedech giudeo, con una novella di tre anella, cessa(回避する) un gran pericolo dal Saladino apparecchiatogli(サラディンによって準備された).

Poiché, commendata da tutti la novella di Neifile, ella si tacque, come alla reina piacque, Filomena così cominciò a parlare.

La novella da Neifile detta(<dire) mi ritorna a memoria il dubbioso(危険な) caso già avvenuto ad un giudeo. Per ciò che già e di Dio e della verità della nostra fede è assai bene stato detto, il discendere(神の世界から人間の世界に下ってくる) oggimai agli avvenimenti e agli atti degli uomini non si dovrà disdire(禁止すべきでない); e a narrarvi quella(=novella) verrò, la quale udita(これを聞いたら), forse più caute diverrete(<divenire) nelle risposte alle quistioni(=questioni) che fatte vi fossero.

Voi dovete, amorose compagne, sapere che, sì come la sciocchezza(愚かさ) spesse volte trae(<trarre) altrui di felice stato e mette in grandissima miseria, così il senno(知恵) di grandissimi pericoli trae il savio e ponlo(<pone lo) in grande e in sicuro riposo(安寧). E che vero sia che la sciocchezza di buono stato in miseria altrui conduca, per molti essempli si vede, li quali non fia(=sara) al presente nostra cura di raccontare(いま話す気はない), avendo riguardo(~を考えれば) che tutto 'l dì (毎日)mille essempli n'appaiano manifesti. Ma che il senno di consolazione(喜び→) sia cagione, come promisi(<promettere), per una novelletta mosterrò(=mostrerò) brievemente(=brevemente).

Il Saladino, il valore del qual fu tanto che non solamente di piccolo uomo il(=lo) fe' di Babillonia soldano, ma ancora molte vittorie sopra li(=i) re saracini e cristiani gli fece avere, avendo in diverse guerre e in grandissime sue magnificenze speso tutto il suo tesoro, e, per alcuno accidente sopravvenutogli(彼に降りかかった事件のために) bisognandogli una buona quantità di danari(=denari), né veggendo(<vedere) donde così prestamente come gli bisognavano aver gli potesse, gli venne a memoria un ricco giudeo, il cui nome era Melchisedech, il quale prestava(貸す) ad usura(高利) in Alessandria, e pensossi(=pensò + si) costui(こいつ) avere da poterlo servire quando volesse; ma sì(とても) era avaro(けちな) che di sua volontà(思い通りに) non l'avrebbe(<avere 条) mai fatto(それをしないだろう), e forza non gli voleva fare(圧力をかける); per che, strignendolo(=stringendolo 締め付ける) il bisogno, rivoltosi(専念して) tutto a dover trovar modo come il giudeo il servisse, s'avvisò(<avvisare 決めた) di fargli una forza da alcuna ragion colorata(まことしやかな理屈). E fattolsi(=fattoselo) chiamare e familiarmente ricevutolo, seco(=con se) il fece sedere e appresso(次に) gli disse:

- Valente uomo, io ho da più persone inteso(聞いた) che tu se' savissimo e nelle cose di Dio senti(聞いて知っている) molto avanti; e per ciò io saprei(<sapre 条) volentieri da te quale delle tre leggi(宗教) tu reputi(見なす) la verace, o la giudaica o la saracina o la cristiana.

Il giudeo, il quale veramente era savio uomo, s'avvisò(気づく) troppo bene che il Saladino guardava(狙う) di pigliarlo(捕まえる) nelle parole per dovergli muovere(提起する) alcuna quistione, e pensò non potere alcuna di queste tre più l'una che l'altra lodare, che il Saladino non avesse la sua intenzione. Per che, come colui al qual pareva d'aver bisogno di risposta per la quale preso non potesse essere, aguzzato(鋭くする) lo 'ngegno(=ingegno 才能), gli venne prestamente(すぐに) avanti quello che dir dovesse, e disse:

- Signor mio, la quistione la qual voi mi fate è bella, e a volervene dire ciò che io ne sento, mi vi convien dire una novelletta, qual voi udirete.

Se io non erro, io mi ricordo aver molte volte udito dire che un grande uomo e ricco fu già, il quale, intra l'altre gioie(喜びのもと) più care che nel suo tesoro avesse, era uno anello bellissimo e prezioso; al quale per lo suo valore e per la sua bellezza volendo fare onore(大事にする) e in perpetuo lasciarlo ne' suoi discendenti, ordinò che colui de' suoi figliuoli(息子) appo(~のもとに) il quale, sì come(~なので) lasciatogli da lui, fosse questo anello trovato, che colui s'intendesse(みなされる) essere il suo erede e dovesse da tutti gli altri essere come maggiore onorato e reverito.

E colui al quale da costui fu lasciato il simigliante(同じ事を) ordinò ne' suoi discendenti e così fece come fatto avea(=aveva) il suo predecessore; e in brieve(=breve) andò questo anello di mano in mano a molti successori; e ultimamente pervenne alle mani ad uno, il quale avea tre figliuoli belli e virtuosi e molto al padre loro obedienti, per la qual cosa tutti e tre parimente gli(=lui) amava. E i giovani, li quali la consuetudine dello anello sapevano, sì come vaghi(熱心な) d'essere ciascuno(各自) il più onorato tra' suoi, ciascuno per sé, come meglio sapeva(できる限り), pregava il padre, il quale era già vecchio, che quando a morte venisse a lui quello anello lasciasse.

Il valente uomo, che parimente(等しく) tutti gli(=li) amava né(=e non) sapeva esso medesimo(まさにその人) eleggere a qual più tosto(むしろ) lasciar lo dovesse, pensò, avendolo a ciascun promesso, di volergli tutti e tre sodisfare; e segretamente ad uno buono maestro ne fece fare due altri, li quali sì furono simiglianti al primiero, che esso medesimo che fatti gli avea fare appena(ほとんど~ない) conosceva qual si(非人称 英語のit) fosse il vero. E venendo a morte, segretamente diede(<dare) il suo a ciascun de' figliuoli. Li quali, dopo la morte del padre, volendo ciascuno la eredità e l'onore occupare, e l'uno negandolo all'altro, in testimonianza(証拠に) di dover ciò(そのことを) ragionevolmente fare ciascuno produsse(<produrre 遠過去) fuori il suo anello. E trovatisi gli anelli sì simili l'uno all'altro che qual di costoro(それら) fosse il vero non si sapeva conoscere, si rimase la quistione, qual fosse il vero erede del padre, in pendente, e ancor pende.

E così vi dico, signor mio, delle tre leggi alli tre popoli date da Dio padre, delle quali la quistion proponeste(<proporre 遠過去2pl): ciascuno la sua eredità, la sua vera legge e i suoi comandamenti(戒律) dirittamente si crede avere e fare; ma chi se l'abbia, come degli anelli, ancora ne pende la quistione.

Il Saladino conobbe(<conoscere) costui ottimamente essere saputo uscire del laccio(罠) il quale davanti a' piedi teso(<tendere) gli aveva; e per ciò dispose(<disporre 決めた) d'aprirgli il suo bisogno e vedere se servire il volesse; e così fece, aprendogli(<aprire) ciò che in animo avesse avuto di fare, se così discretamente(慎重に), come fatto avea, non gli avesse risposto.

Il giudeo liberamente d'ogni quantità che il Saladino richiese(<richiedere 必要とする) il servì; e il Saladino poi interamente(すっかり) il soddisfece; e oltre a ciò(この他に) gli donò(<donare) grandissimi doni(贈り物) e sempre per suo amico l'ebbe e in grande e onorevole stato appresso(そばに) di sé il mantenne(<mantenere).



Giornata seconda - Novella prima(第2日第1話 マルテッリーノ)

Martellino, infignendosi(=infingendosiふりをする) attratto(身体障害の), sopra santo Arrigo(聖人の遺体) fa vista di guarire(治る), e, conosciuto il suo inganno(ペテン), è battuto, e poi, preso e in pericolo venuto d'esser impiccato per la gola(絞首刑になる), ultimamente scampa.

 Spesse volte, carissime donne, avvenne(起こった) che chi altrui s'è di beffare ingegnato, e massimamente quelle cose che sono da reverire(崇拝すべき) s'è colle(=con le) beffe e talvolta(時々) col danno di sé solo ritrovato(~をもつ状態になる). Il che(その事を), acciò(~するために) che io al comandamento della reina ubbidisca(従う) e principio(端緒) dea(<dare dia) con una mia novella alla proposta(テーマ), intendo di raccontarvi quello che prima sventuratamente, e poi fuori di tutto il suo pensiero assai felicemente, ad un nostro cittadino(市民) avvenisse.

 Era, non è ancora lungo tempo passato, un tedesco a Trivigi(トレビーゾ、ベニスの北の町), chiamato Arrigo, il quale, povero uomo essendo, di portar pesi a prezzo serviva chi il(=lo) richiedeva; e, con questo, uomo di santissima vita e di buona era tenuto da tutti. Per la qual cosa, o vero o non vero che si fosse, morendo egli, adivenne(=avvenne), secondo che i trivigiani affermano, che nell'ora della sua morte le campane(鐘) della maggior chiesa di Trivigi tutte, senza essere da alcuno tirate(引っ張ること), cominciarono a sonare. Il che in luogo di miracolo avendo(奇跡とみなす), questo Arrigo esser santo dicevano tutti; e concorso(<concorrere) tutto il popolo della città alla casa nella quale il suo corpo giaceva(横たわる), quello(=corpo) a guisa d'un corpo santo(聖人の遺体のように) nella chiesa maggiore ne portarono, menando(引き連れる) quivi zoppi(びっこ) attratti e ciechi(めくら) e altri di qualunque infermità(病気) o difetto(欠陥) impediti(身体障害の), quasi tutti dovessero dal toccamento(接触) di questo corpo divenir sani(健康な).

 In tanto tumulto e discorrimento di popolo, avvenne che in Trivigi giunsero(着く) tre nostri cittadini, de' quali l'uno era chiamato Stecchi, l'altro Martellino e il terzo Marchese, uomini li quali, le corti de' signori visitando, di contraffarsi(物まねをする) e con nuovi(奇妙な) atti contraffacendo qualunque altro uomo li veditori(観客) sollazzavano(楽しませる). Li quali quivi non essendo stati giammai(いまだかつて~ない), veggendo correre ogni uomo, si maravigliarono, e udita la cagione per che ciò era, disiderosi divennero d'andare a vedere.

 E poste le lor cose ad uno albergo, disse Marchese:

- Noi vogliamo andare a veder questo santo; ma io per me non veggio(=vedo 思う) come noi vi ci possiam pervenire, per ciò che io ho inteso che la piazza è piena di tedeschi e d'altra gente armata, la quale il signor(領主) di questa terra, acciò che romor(=rumor 騒ぎ) non si faccia, vi fa stare; e oltre a questo la chiesa, per quello che si dica(噂によると), è sì piena di gente che quasi niuna persona più vi può entrare.

Martellino allora, che di veder questa cosa disiderava, disse:

- Per questo non rimanga(諦めるな); ché di pervenire infino al corpo santo troverrò(=troverò) io ben modo(方法).

Disse Marchese:

- Come?

Rispose Martellino:

- Dicolti(=dico lo ti). Io mi contraffarò a guisa d'uno attratto, e tu dall'un lato(側) e Stecchi dall'altro, come se io per me andar non potessi, mi verrete(<venire) sostenendo, faccendo sembianti di volermi là menare(連れていく) acciò che questo santo mi guarisca; egli(非人称) non sarà alcuno che veggendoci non ci faccia luogo, e lascici andare.

 A Marchese e a Stecchi piacque il modo; e, senza alcuno indugio usciti fuori dello albergo, tutti e tre in un solitario luogo venuti, Martellino si storse(<storcere ゆがめる) in guisa le mani, le dita(指) e le braccia e le gambe, e oltre a questo la bocca e gli occhi e tutto il viso, che fiera(残忍な) cosa pareva a vedere; né(結果) sarebbe stato alcuno che veduto l'avesse, che non avesse detto lui veramente esser tutto della persona perduto e rattratto(麻痺した). E preso,così fatto(こう変身して),da Marchese e da Stecchi, verso la chiesa si dirizzarono, in vista tutti(三人は) pieni di pietà, umilemente e per lo amor di Dio domandando a ciascuno che dinanzi lor si parava, che loro luogo facesse; il che agevolmente(容易に) impetravano(達成する); e in brieve, riguardati(尊重され) da tutti, e quasi per tutto gridandosi(大声を出す) - fa luogo, fa luogo, - là pervennero ove il corpo di santo Arrigo era posto; e da certi gentili(高貴な) uomini, che v'erano dattorno(周囲に), fu Martellino prestamente preso e sopra il corpo posto, acciò che per quello il beneficio della sanità acquistasse(受け取る).

Martellino, essendo tutta la gente attenta a vedere che di lui avvenisse, stato alquanto, cominciò, come colui che ottimamente far lo sapeva, a far sembiante di distendere l'uno de'diti, e appresso(次に) la mano, e poi il braccio, e così tutto a venirsi distendendo(繰り返し). Il che veggendo la gente, sì gran romore in lode di santo Arrigo facevano che i tuoni(雷) non si sarieno(=sariano,sarebbero) potuti udire.

Era per avventura un fiorentino vicino a questo luogo, il quale molto bene conoscea(=conosceva) Martellino, ma per l'essere così travolto(ゆがんだ) quando vi fu menato non lo avea conosciuto; il quale, veggendolo ridirizzato(=ridrizzato 再びまっすぐになった) e riconosciutolo, subitamente cominciò a ridere e a dire:

- Domine, fallo tristo(罰当たりめ)! chi non avrebbe creduto, veggendol venire, che egli fosse stato attratto da dovero(=daddovero davero)?

Queste parole udirono alcuni trivigiani, li quali incontanente il domandarono:

- Come! Non era costui attratto?

A'quali il fiorentino rispose:

- Non piaccia a Dio!(とんでもない) egli è sempre stato diritto come è qualunque di noi, ma sa meglio che altro uomo, come voi avete potuto vedere, far queste ciance(いたずら) di contraffarsi in qualunque forma vuole(どんな形でも).

Come costoro(彼ら) ebbero udito questo, non bisognò più avanti; essi(彼ら) si fecero per forza innanzi e cominciarono a gridare:

- Sia preso questo traditore e beffatore di Dio e de' santi, il quale, non essendo attratto, per ischernire(=schernire 馬鹿にする) il nostro santo e noi, qui a guisa d'attratto è venuto.

E così dicendo il pigliarono(捕まえる), e giù del luogo dove era il tirarono, e presolo per li capelli e stracciatigli(引き裂く) tutti i panni(服) indosso, gli cominciarono a dare delle pugna e de' calci; né parea(=pareva) a colui(マルテリーノ) esser uomo, che a questo far non correa(=correva こうするために駆け寄らない人はいないと思われた). Martellino gridava mercé(慈悲) per Dio e quanto poteva s'aiutava(自分の身を守る); ma ciò era niente: la calca(群衆) gli multiplicava ognora(=ogni ora) addosso maggiore.

La qual cosa veggendo Stecchi e Marchese, cominciarono fra sé a dire che la cosa stava male, e di sé medesimi dubitando, non ardivano(あえて~する) ad aiutarlo; anzi(むしろ) con gli altri insieme gridavano ch'el(=lui) fosse morto(死ぬべきだ), avendo nondimeno(にもかかわらず) pensiero tuttavia(それでも) come trarre il(=lo) potessero delle mani del popolo. Il quale fermamente(確実に) l'avrebbe ucciso(殺す), se uno argomento(妙案) non fosse stato, il qual Marchese subitamente prese; che, essendo ivi di fuori la famiglia(家来) tutta della signoria, Marchese, come più tosto potè(出来るだけ早く), n'andò a colui che in luogo del podestà(市長) v'era, e disse:

- Mercé per Dio! egli(非人称) è qua(ここに) un malvagio uomo che m'ha tagliata la borsa con ben cento fiorini d'oro; io vi priego(=prego) che voi il pigliate, sì che io riabbia(<riavere) il mio.

Subitamente, udito questo, ben dodici de' sergenti corsero(<correre) là dove il misero Martellino era senza pettine carminato(毛をむしりとられた), e alle maggior fatiche(苦労) del mondo rotta la calca(雑踏をかき分けて), loro tutto pesto(あざだらけ) e tutto rotto(ぼろぼろ) il trassero(<trarre) delle mani e menaronnelo(=menarono ne lo) a palagio(=palazzo); dove molti seguitolo che(~なので) da lui si tenevano(みなす) scherniti, avendo udito che per tagliaborse era stato preso, non parendo loro avere alcuno altro più giusto titolo(口実) a fargli dar la mala ventura(ひどい目にあわせる), similemente cominciarono a dire, ciascuno da lui essergli stata tagliata la borsa.

Le quali cose udendo il giudice del podestà, il quale era un ruvido(荒っぽい) uomo, (=avendo) prestamente da parte(自分の側に)menatolo, sopra ciò 'ncominciò ad esaminare. Ma Martellino rispondea motteggiando(からかう), quasi per niente avesse quella presura(逮捕); di che il giudice turbato, fattolo legare alla colla(綱), parecchie(かなりの) tratte(ひっぱること) delle buone(本気で) gli fece dare con animo(意図) di fargli confessare ciò che coloro(人々) dicevano, per farlo poi appiccare(絞首刑にする) per la gola. Ma poi che egli fu in terra posto, domandandolo il giudice se ciò fosse vero che coloro incontro a lui dicevano, non valendogli(役に立たない) il dire di no, disse:

- Signor mio, io son presto a confessarvi il vero, ma fatevi a ciascun che mi accusa dire quando e dove io gli tagliai la borsa, e io vi dirò quello che io avrò fatto, e quel che no.

Disse il giudice:

- Questo mi piace; - e fattine alquanti chiamare, l'uno diceva che gliele avea tagliata otto dì eran passati, l'altro sei, l'altro quattro, e alcuni dicevano quel dì stesso.

Il che udendo Martellino, disse:

- Signor mio, essi mentono tutti per la gola(真っ赤な嘘); e che io dica il vero, questa pruova(=prova) ve ne posso fare, che così non fossi io mai in questa terra entrato(こんな土地に来なきゃよかった), come io mai non ci fui, se non(~以外は) da poco fa(少し前) in qua; e come io giunsi, per mia disavventura andai a vedere questo corpo santo, dove io sono stato pettinato(ひどい目にあう) come voi potete vedere; e che questo che io dico sia vero, ve ne può far chiaro l'uficiale del signore il quale sta alle presentagioni(=presentazioni 入国管理係), e il suo libro(記録), e ancora l'oste(宿の主人) mio. Per che, se così trovate come io vi dico, non mi vogliate ad instanzia(~迫られて) di questi malvagi uomini straziare(苦しめる) e uccidere.

Mentre le cose erano in questi termini(状況), Marchese e Stecchi, li quali avevan sentito che il giudice del podestà fieramente contro a lui procedeva, e già l'aveva collato(拷問する), temetter(<temere) forte, seco dicendo: "Male abbiam procacciato(努力する); noi abbiamo costui tratto della padella(彼をフライパンから引き出して), e gittatolo nel fuoco(火の中に投げ込んだ)". Per che, con ogni sollecitudine(心配) dandosi attorno(奔走する), e l'oste loro ritrovato, come il fatto era gli raccontarono. Di che esso(=lui) ridendo, gli(=li) menò ad un Sandro Agolanti, il quale in Trivigi abitava e appresso al signore avea grande stato, e ogni cosa per ordine dettagli, con loro insieme il pregò che de' fatti di Martellino gli tenesse(関心をもつ).

Sandro, dopo molte risa(<riso n.pl), andatosene al signore, impetrò che per Martellino fosse mandato(使いを派遣する), e così fu. Il quale coloro che per lui andarono trovarono ancora in camicia dinanzi al giudice, e tutto smarrito(途方に暮れた) e pauroso(おびえた) forte, perciò che il giudice niuna cosa in sua scusa voleva udire; anzi, per avventura avendo alcuno odio ne' fiorentini, del tutto(完全に) era disposto a(~する気持ち) volerlo fare impiccar(絞首刑にする) per la gola, e in niuna guisa rendere(返す) il voleva al signore, infino(=fino) a tanto che(~するまでは) costretto(強制された) non(虚辞) fu di renderlo a suo dispetto(意に反して). Al quale(=signore) poiché(~のあとで) egli fu davanti, e ogni cosa per ordine dettagli, porse prieghi che in luogo di somma grazia via(よそへ) il lasciasse andare; per ciò che, infino (までは)che in Firenze non(虚辞) fosse, sempre gli parrebbe il capestro(首縊りの縄) aver nella gola. Il signore fece grandissime risa di così fatto accidente; e fatta donare una roba(衣服) per uomo, oltre alla speranza di tutti e tre di così gran pericolo usciti, sani e salvi se ne tornarono a casa loro.



Giornata terza - Novella quinta(第3日第5話 ツイマ)

Il Zima dona a messer Francesco Vergellesi un suo pallafreno, e per quello con licenzia di lui parla alla sua donna ed, ella tacendo, egli in persona di lei(彼女の代わりに) si(自分に) risponde, e secondo la sua risposta poi l'effetto segue.

Aveva Panfilo, non senza risa delle donne, finita la novella di frate Puccio, quando donnescamente(女らしく) la reina ad Elissa impose che seguisse. La quale, anzi acerbetta che no(どちらかと言うと不機嫌な), non per malizia(悪意) ma per antico costume(癖), così cominciò a parlare.

Credonsi(思い込む) molti, molto sappiendo, che altri non sappi(=sappia) nulla(全く~ない), li quali spesse volte, mentre altrui si credono uccellare(だます), dopo(あとで) il fatto(~という事実) sé da altrui essere stati uccellati conoscono; per la qual cosa io reputo(みなす) gran follia(狂気の沙汰) quella(=follia 直前の名詞の代用) di chi si mette senza bisogno a tentar(試す) le forze dello altrui ingegno(才能). Ma perché forse ogn'uomo(誰も~ない) della mia oppinione(私と同じ見解をいだく) non sarebbe, quello che ad un cavalier pistolese(ピストイアの) n'addivenisse, l'ordine dato del ragionar(論議) seguitando, mi piace di raccontarvi.

Fu in Pistoia nella famiglia dei Vergellesi un cavalier nominato messer Francesco, uomo molto ricco e savio e avveduto(抜け目のない) per altro(他面で), ma avarissimo senza modo(途方もない); il quale, dovendo andar(なる) podestà(市長) di Melano(ミラノ), d'ogni cosa opportuna a dovere onorevolmente(名誉にふさわしく) andare fornito(入手した) s'era, se non(以外) d'un pallafreno(乗用馬) solamente che bello fosse per lui; né trovandone alcuno che gli piacesse, ne stava in pensiero(悩んでいた).

Era allora un giovane in Pistoia, il cui nome era Ricciardo, di piccola nazione(生まれ) ma ricco molto, il quale sì ornato e sì pulito della persona(容姿) andava(である), che generalmente da tutti era chiamato il Zima, e avea(=aveva) lungo tempo amata e vagheggiata(あこがれる) infelicemente la donna di messer Francesco, la quale era bellissima e onesta(貞節) molto. Ora aveva costui un de' più belli pallafreni di Toscana e avevalo molto caro(大切な) per la sua bellezza; ed essendo ad ogn'uom publico(広く知られて) lui vagheggiare la moglie di messer Francesco, fu chi gli(フランチェスコに) disse che, se egli quello(馬) addimandasse(要求する), che egli l'avrebbe per l'amore il quale il Zima alla sua donna portava(抱く).

Messer Francesco, da avarizia tirato, fattosi chiamare il Zima, in vendita gli domandò il suo pallafreno, acciò che(目的) il Zima gliele profferesse(=proferisse 提供する) in dono.

Il Zima, udendo ciò, gli piacque, e rispose al cavaliere:

- Messere, se voi mi donaste ciò che voi avete al mondo(全財産), voi non potreste per via di vendita avere il mio pallafreno, ma in dono il potreste voi bene avere, quando vi piacesse, con questa condizione che io, prima che voi il prendiate, possa con la grazia vostra e in vostra presenzia parlare alquante parole alla donna vostra, tanto da ogn'uom separato che io da altrui che da lei udito non sia.

Il cavaliere, da avarizia tirato e sperando di dover beffar costui, rispose che gli piacea(=piaceva), e(しかも) quantunque egli volesse(すきなだけ); e lui nella sala del suo palagio lasciato, (フランチェスコは)andò nella camera alla donna, e quando detto l'ebbe come agevolmente(容易に) poteva il pallafreno guadagnare(手に入れる), le impose(命じた) che ad udire il Zima venisse; ma ben si guardasse(気をつける) che a niuna cosa che egli dicesse rispondesse né poco né molto.

La donna biasimò(文句をいう) molto questa cosa, ma pure, convenendole(同意する) seguire i piaceri(気晴し) del marito, disse di farlo; e appresso al marito andò nella sala ad udire ciò che il Zima volesse dire. Il quale, avendo col cavaliere i patti(条件) rifermati(確認), da una parte della sala assai lontano da ogn'uomo colla donna si pose a sedere(座る), e così cominciò a dire:

- Valorosa(有徳な) donna, egli mi pare esser certo che voi siete sì(とても) savia, che assai bene, già è gran tempo, avete potuto comprendere a quanto amor portarvi(愛を抱く) m'abbia condotto la vostra bellezza, la qual senza alcun fallo(間違いなく) trapassa(越える) quella di ciascun'altra che veder mi paresse giammai(かつて見たと思われる); lascio stare(~を別とする) de' costumi(品行) laudevoli e delle virtù singolari che in voi sono, le quali avrebbon(条件法) forza di pigliare ciascuno alto animo di qualunque uomo. E per ciò non bisogna che io vi dimostri con parole quello(=mio amor) essere stato il maggiore e il più fervente che mai uomo ad alcuna donna portasse; e così senza fallo sarà mentre la mia misera vita sosterrà questi membri, e ancor più, ché(というのは), se di là come di qua(この世) si ama, in perpetuo v'amerò. E per questo vi potete render sicura(信じる) che niuna cosa avete, qual che ella(それが) si sia o cara o vile, che tanto(それほど) vostra possiate tenere e così(これほど) in ogni atto(どんなときでも) farne conto(信頼する) come di me, da quanto che io mi sia(僕がどれほどものであろうと), e il simigliante delle mie cose(僕ほど確かにあなたの物となるものはない). E acciò che voi di questo prendiate certissimo argomento(証拠), vi dico che io mi reputerei maggior grazia(恩寵) che voi cosa,che io far potessi che vi piacesse,mi comandaste, che io non terrei(<tenere 恩寵を) che, comandando io, tutto il mondo prestissimo m'ubbidisse(従う).

Adunque(=dunque だから), se(たとえ~でも) così son vostro come udite che sono, non immeritamente(理由がないわけではない) ardirò(大胆に~する) di porgere(与える) i prieghi(=le preghiere 懇願) miei alla vostra altezza(あなた様), dalla qual sola ogni mia pace, ogni mio bene e la mia salute venir mi puote(=puo), e non altronde; e sì come(として) umilissimo servidor(召使い) vi priego, caro mio bene(最愛の人よ) e sola speranza dell 'anima mia, che nello amoroso fuoco sperando in voi si nutrica(養われる), che la vostra benignità(優しさ) sia tanta e sì ammollita (=sia) la vostra passata durezza(硬さ) verso di me dimostrata, che(関係詞) vostro sono, che(接続詞) io, dalla vostra pietà riconfortato(励まされた), possa(接1s) dire che, come per la vostra bellezza innamorato sono, così per quella(=bellezza) aver(=avrò) la vita, la quale, se a' miei prieghi l'altiero(=altero 誇り高い) vostro animo non s'inchina(屈服する), senza alcun fallo verrà meno(気絶する), e morrommi(<morire 未1s), e potrete esser detta di me micidiale(殺人的な). E lasciamo stare(~を別にしても) che la mia morte non vi fosse onore, nondimeno(にもかかわらず) credo che, rimordendovene(苦しめる) alcuna volta la conscienza, ve ne dorrebbe(<dolere) d'averlo fatto, e talvolta, meglio disposta(好意的になって), con voi medesima direste: «Deh quanto mal feci a non aver misericordia(憐れみ) del Zima mio!»; e questo pentere(=pentire 後悔) non avendo luogo(効果がある), vi sarebbe di maggior noia(悩みの種) cagione(原因となる).

Per che(だから), acciò che ciò non avvenga, ora(いま) che sovvenir(助ける) mi potete, di ciò v'incresca(=rincresca すいませんが), e anzi che(~する前に) io muoia(<morire) a misericordia di me vi movete(同情する), per ciò che in voi sola il farmi il più lieto(うれしい) e il più dolente uomo che viva dimora(あなた次第だ). Spero tanta essere la vostra cortesia(親切) che non sofferrete(耐える) che io per tanto e tale amore morte riceva(死を受け取る) per guiderdone(報い), ma con lieta risposta(返事) e piena di grazia riconforterete(はげます) gli spiriti miei, li quali spaventati(恐れて) tutti trieman(=tremano) nel vostro cospetto(視野).

E quinci(ここから) tacendo, alquante lacrime dietro a(つづいて) profondissimi(心の底から) sospiri(ため息) mandate(出した) per gli occhi fuori, cominciò ad attender(待つ) quello che la gentil donna gli rispondesse.

La donna, la quale(目的格) il lungo vagheggiare(賛美する), l'armeggiare(馬上試合), le mattinate(恋の歌) e l'altre cose simili a queste, per amor di lei fatte dal Zima, muovere non avean potuto, mossero(<muovere) le affettuose(愛情のこもった) parole dette dal ferventissimo amante, e cominciò a sentire(感じる) ciò che prima(以前は) mai non avea sentito, cioè(つまり) che amor si fosse. E quantunque(にもかかわらず), per seguire il comandamento fattole dal marito, tacesse, non potè per ciò(それゆえ、だから) alcun sospiretto(主語) nascondere quello che volentieri, rispondendo al Zima(もし答えていたなら), avrebbe fatto manifesto.

Il Zima, avendo alquanto atteso e veggendo che niuna risposta seguiva, si maravigliò, e poscia(ついで) s'incominciò ad accorgere(気づく) dell'arte(やり方) usata dal cavaliere; ma pur lei riguardando nel viso e veggendo alcun lampeggiare(輝き) d'occhi di lei verso di lui alcuna volta, e oltre a ciò raccogliendo(分かる) i sospiri li quali essa non con tutta la forza(一生懸命) loro del petto(胸) lasciava uscire(漏れないようにした), alcuna buona speranza prese, e da quella aiutato prese nuovo consiglio, e cominciò in forma della donna(~になりかわって), udendolo ella(彼女が聞いている間に), a rispondere a sé medesimo(自分自身に対して) in cotal guisa(このように):

- Zima mio, senza dubbio gran tempo ha(ずっと以前からである) che io m'accorsi il tuo amore verso me esser grandissimo e perfetto, e ora per le tue parole molto maggiormente il conosco, e sonne(=ne sono) contenta(うれしい), sì come io debbo(=devo 当然のように). Tutta fiata(いつも), se dura e crudele paruta(<parere) ti sono, non voglio che tu creda che io nello animo stata sia quello che nel viso mi sono dimostrata(示す): anzi t'ho sempre amato e avuto caro innanzi(~の先に) ad ogni altro uomo, ma così m'è convenuto(しなければならない) fare e per paura d'altrui e per servare(守る) la fama della mia onestà. Ma ora ne viene quel tempo nel quale io ti potrò(<potere 未) chiaramente mostrare se(~かどうか) io t'amo e renderti guiderdone(報い) dello amore il qual portato m'hai e mi porti; e per ciò confortati(<confortare 命) e sta a buona speranza, per ciò che(というのは) messer Francesco è per andare(出かける予定だ) infra pochi dì(数日内に) a Melano per podestà, sì come tu sai, che(関) per mio amore donato gli hai il bel pallafreno; il quale come(~するやいなや) andato sarà, senz'alcun fallo ti prometto sopra la mia fè(=fede) e per lo buono amore il quale io ti porto, che infra pochi dì tu ti troverai meco e al nostro amore daremo piacevole(心地良い) e intero compimento(完成).

E acciò che(~ために) io non t'abbia altra volta a far parlar di questa materia(連絡しなくていいように), infino ad ora quel giorno il qual tu vedrai due sciugatoi(タオル) tesi(<tendere かける) alla finestra della camera mia, la quale è sopra il nostro giardino, quella sera di notte, guardando(気をつける) ben che veduto non sii(=sia), fa che per l'uscio(扉) del giardino a me te ne venghi(=venga); tu mi troverai ivi(=庭) che t'aspetterò, e insieme avrem tutta la notte festa e piacere l'un dell'altro sì come disideriamo.

Come il Zima in persona della donna ebbe così parlato, egli incominciò per sé a parlare e così rispose:

- Carissima donna, egli è per soverchia(多すぎる) letizia(歓喜) della vostra buona risposta sì ogni mia virtù(能力、主語) occupata(妨げられた), che appena posso a rendervi debite(しかるべき) grazie formar la risposta; e se io pur potessi, come io disidero, favellare(話す), niun termine(時間) è sì lungo che mi bastasse a pienamente(完全に) potervi ringraziare come io vorrei e come a me di far si conviene; e per ciò nella vostra discreta(節度ある) considerazion(判断) si rimanga(委ねる) a conoscer quello che io disiderando fornir(表す) con parole non posso. Soltanto vi dico che, come imposto(課した) m'avete, così penserò di far senza fallo; e allora forse più rassicurato(励まされた) di tanto dono quanto conceduto m'avete, m'ingegnerò a mio potere di rendervi grazie quali per me si potranno maggiori. Or qui non resta a dire al presente altro; e però, carissima mia donna, Dio vi dea(=dia) quella allegrezza(歓喜) e quel bene che voi disiderate il maggiore, e a Dio v'accomando(願う).

Per tutto questo non disse la donna una sola parola; laonde(それで) il Zima si levò suso(=su) e verso il cavaliere cominciò a tornare, il qual veggendolo levato, gli si fece incontro e ridendo disse:

- Che ti pare? Hott'(=Ho te)io bene la promessa servata(守る)?

- Messer no, - rispose il Zima - ché voi mi prometteste di farmi parlare colla donna vostra e voi m'avete fatto parlar con una statua di marmo.

Questa parola piacque molto al cavaliere, il quale, come che buona oppinione(=opinione) avesse della donna, ancora ne la prese migliore(よりよい), e disse:

- Omai(=ormai 今では) è ben mio il pallafreno che fu tuo.

A cui il Zima rispose:

- Messer sì; ma se io avessi creduto trarre di questa grazia ricevuta da voi tal frutto chente(=quale) tratto n'ho, senza domandarlavi ve l'avrei donato; e or volesse Iddio che io fatto l'avessi(きっと神もそうお望みだったのですよ), per ciò che(なぜなら) voi avete comperato(=comprato) il pallafreno, e io non l'ho venduto(対価は得られなかった).

Il cavaliere di questo si rise, ed essendo fornito di pallafreno, ivi a pochi dì entrò in cammino(旅路) e verso Melano se n'andò in podesteria(市長職).

La donna, rimasa libera nella sua casa, ripensando alle parole del Zima e all'amore il qual le portava e al pallafreno per amor di lei donato, e veggendol da casa sua molto spesso passare, disse seco medesima: «Che fo(=faccio) io? Perché perdo io la mia giovanezza(若さ)? Questi(この人) se n'è andato a Melano e non tornerà di questi sei mesi; e quando me gli(=mesi) ristorerà(償う) egli giammai(いつか)? quando io sarò vecchia? e oltre a questo, quando troverò io mai un così fatto(ふさわしい) amante come è il Zima? Io son sola, né ho d'alcuna persona paura; io non so perché io non mi prendo questo buon tempo mentre che io posso; io non avrò sempre spazio come io ho al presente; questa cosa non saprà mai persona(誰も知らない), e se egli pur si dovesse risapere(噂で知る), si è egli meglio fare e pentere, che starsi(じっとしている) e pentersi.» E così seco medesima consigliata, un dì pose due asciugatoi alla finestra del giardino, come il Zima aveva detto; li quali il Zima vedendo, lietissimo, come la notte fu venuta, segretamente e solo se n'andò all'uscio del giardino della donna, e quello trovò aperto, e quindi(それで) n'andò ad un altro uscio che nella casa entrava, dove trovò la gentil donna che l'aspettava.

La qual veggendol venire, levataglisi incontro, con grandissima festa il ricevette; ed egli, abbracciandola e baciandola centomilia volte, su per le scale la seguitò; e senza alcuno indugio coricatisi(<coricare 寝る), gli ultimi termini(最後の目的) conobber(<conoscere 遠3pl) d'amore. Né questa volta, come che(~であったが) la prima fosse, fu però l'ultima, per ciò che, mentre il cavalier fu a Melano, e ancor dopo la sua tornata, vi tornò con grandissimo piacere di ciascuna delle parti(双方) il Zima molte dell'altre volte(何度も何度も).



Giornata quarta - Novella nona(第4日第9話 グリエルモ・ディ・ロッシリオーネの妻)

Messer Guiglielmo Rossiglione dà a mangiare alla moglie sua il cuore di messer Guiglielmo Guardastagno ucciso da lui e amato da lei; il che ella sappiendo, poi si gitta da una alta finestra in terra e muore e col suo amante è sepellita (=seppellita 埋葬).

Essendo la novella di Neifile finita, non senza aver gran compassion messa in tutte le sue compagne, il re, il qual non intendeva di guastare(損なう) il privilegio(最後に話をする権利) di Dioneo, non essendovi altri a dire, incominciò.

Emmisi(<emettere) parata dinanzi(思い出した), pietose donne, una novella alla qual, poi che(~だから) così degli infortunati casi d'amore vi duole(<dolere 非人称 悲しむ), vi converrà (必ず~)non meno di compassione avere che alla passata, per ciò che(なぜなら) da più(より高貴な) furono coloro a' quali ciò che io dirò avvenne, e con più fiero(残酷な) accidente che(=than) quegli(=accidenti) de' quali(関) è parlato.

Dovete adunque sapere che, secondo che raccontano i provenzali(プロバンス人), in Provenza(プロバンス地方) furon già due nobili cavalieri, de' quali ciascuno e castella(=castello) e vassalli(家来) aveva sotto di sé, e aveva l'uno nome messer Guiglielmo Rossiglione e l'altro messer Guiglielmo Gardastagno; e per ciò che(~なので) l'uno e l'altro era prod(勇敢な)'uomo molto nell'arme, s'amavano assai e in costume avean d'andar sempre ad ogni torniamento o giostra(馬上試合) o altro fatto d'arme insieme e vestiti d'una assisa(制服).

E come che(~であったが) ciascun dimorasse(住む) in un suo castello e fosse l'un dall'altro lontano ben diece miglia, pur avvenne che, avendo messer Guiglielmo Rossiglione una bellissima e vaga(優雅な) donna per moglie, messer Guiglielmo Guardastagno fuor di misura(過度に), nonostante(にも関わらず) l'amistà e la compagnia(つきあい) che era tra loro, s'innamorò di lei e tanto, or con uno atto e or con uno altro fece, che la donna se n'accorse; e conoscendolo per valorosissimo cavaliere, le piacque, e cominciò a porre amore a lui, in tanto che niuna cosa più che lui(=nothing more than him) disiderava o amava, né(=e no) altro attendeva che da lui esser richiesta; il che non guari(あまり~でない) stette(<stare 手間取る) che avvenne, e insieme furono e una volta e altra, amandosi(肉体関係を持つ) forte.

E men discretamente insieme usando(交際する), avvenne che il marito se n'accorse e forte ne sdegnò(憤慨する), in tanto che(=so that) il grande amore che al Guardastagno portava in mortale odio convertì; ma meglio il seppe tener(保つ) nascoso(<nascondere pp) che(=than) i due amanti non avevano saputo tenere (=nascoso)il loro amore, e seco diliberò del tutto(絶対に) d'ucciderlo.

Per che(だから), essendo il Rossiglione in questa disposizione, sopravenne che un gran torneamento si bandì(公布された) in Francia, il che il Rossiglione incontanente(直ちに) significò(伝えた) al Guardastagno, e mandogli(人を遣る) a dire che, se a lui piacesse, da lui(彼の家に) venisse e insieme diliberrebbono(=deliverrebero 相談する) se andar vi volessono(=volessero) e come. Il Guardastagno lietissimo rispose che senza fallo il dì seguente(翌日) andrebbe a cenar con lui.

Il Rossiglione, udendo questo, pensò il tempo esser venuto di poterlo uccidere; e armatosi il dì seguente con alcuno suo famigliare montò a cavallo, e forse un miglio fuori del suo castello in un bosco si ripose in agguato(待ちぶせ場所), donde doveva il Guardastagno passare; e avendolo per un buono spazio(時間) atteso, venir lo vide disarmato con due famigliari appresso disarmati, sì come colui che di niente da lui si guardava(用心する); e come in quella parte il vide giunto dove voleva, fellone(=fello 残忍な) e pieno di mal talento(=maltalento 憎悪) con una lancia sopra mano(=soprammano 手を振り上げて) gli uscì addosso gridando:

- Traditor, tu se'morto; - e il così dire e il dargli di questa lancia per lo petto fu una cosa(=同時だった).

Il Guardastagno, senza potere alcuna difesa(防御) fare o pur dire una parola, passato di quella lancia, cadde(<cadere) e poco appresso(すぐ後に) morì. I suoi famigliari, senza aver conosciuto chi ciò fatto s'avesse, voltate le teste de' cavalli, quanto più poterono si fuggirono verso il castello del lor signore.

Il Rossiglione, smontato(下馬して), con un coltello il petto del Guardastagno aprì e colle(=con le) proprie mani il cuor gli trasse, e quel fatto avviluppare in un pennoncello(槍の旗) di lancia, comandò ad un de' suoi famigliari che nel(=ne il そこからそれを) portasse; e avendo a ciascun comandato che niun fosse tanto ardito(出すぎた) che di questo facesse parola(口外する), rimontò a cavallo, ed essendo già notte al suo castello se ne tornò.

La donna, che udito aveva il Guardastagno dovervi esser la sera a cena e con disidero grandissimo l'aspettava, non vedendol venire si maravigliò forte e al marito disse:

- E come è così, messere, che il Guardastagno non è venuto?

A cui il marito disse:

- Donna, io ho avuto da lui che egli non ci può essere di qui(今から) domane(=domani); - di che la donna un poco turbatetta(=turbato+etto縮小) rimase.

Il Rossiglione, smontato, si fece chiamare il cuoco e gli disse:

- Prenderai quel cuor di cinghiare(=cinghiale 猪) e fa'che tu ne facci(=faccia) una vivandetta(料理) la migliore e la più dilettevole a mangiar che tu sai; e quando a tavola sarò, me la manda(出せ) in una scodella(皿) d'argento.

Il cuoco, presolo e postavi tutta l'arte e tutta la sollicitudine(=sollecitudine 配慮) sua, minuzzatolo(=sminuzzare 切り刻む) e messe(<mettere 遠)vi di buone spezie(薬味) assai, ne fece uno manicaretto(ごちそう) troppo buono.

Messer Guiglielmo, quando tempo fu, con la sua donna si mise a tavola. La vivanda venne, ma egli per lo malificio(=maleficio ) da lui commesso(自分が行った悪事で), nel pensiero impedito(頭がいっぱいで), poco mangiò.

Il cuoco gli mandò il manicaretto, il quale egli fece porre davanti alla donna, sé mostrando quella sera svogliato(食欲が無い), e lodogliele molto.

La donna, che svogliata non era, ne cominciò a mangiare e parvele buono; per la qual cosa(それゆえ) ella il mangiò tutto.

Come il cavaliere ebbe veduto che la donna tutto l'ebbe mangiato, disse:

- Donna, chente(=comme) v'è paruta questa vivanda?

La donna rispose:

- Monsignore, in buona fè(本当に) ella m'è piaciuta molto.

- Se m'aiti(=aiuti) Iddio(そりゃそうだろう), - disse il cavaliere - io il vi credo, né me ne maraviglio se morto v'è piaciuto ciò che vivo più che altra cosa vi piacque(生きている時に他の何よりも好きなものが死んでも気に入ったとしても).

La donna, udito questo, alquanto stette(じっとしていた); poi disse:

- Come? Che cosa è questa che voi m'avete fatta mangiare?

Il cavalier rispose:

- Quello che voi avete mangiato è stato veramente il cuore di messer Guiglielmo Guardastagno, il qual voi come disleal(不実な) femina tanto amavate; e sappiate di certo ch'egli(=suo cuore) è stato desso(これ), per ciò che(なぜなら) io con queste mani gliele strappai(もぎとる), poco avanti che io tornassi, del petto.

La donna, udendo questo di colui cui ella più che altra cosa amava, se(~かどうか) dolorosa fu non è da(~すべき) domandare; e dopo alquanto disse:

- Voi faceste quello che disleale e malvagio(不正な) cavalier dee(=deve) fare; ché se io, non sforzandomi(乱暴する) egli, l'avea del mio amor fatto signore e voi(あなたを) in questo oltraggiato(侮辱する), non egli ma io ne doveva la pena portare. Ma unque(=mai) a Dio non piaccia che sopra a così nobil vivanda, come è stata quella del cuore d'un così valoroso e così cortese cavaliere come messer Guiglielmo Guardastagno fu, mai altra vivanda vada(願わくば、この後私は何も食べることがありませんように!).

E levata in piè, per una finestra la quale dietro a lei era, indietro(後ろへ) senza altra diliberazione si lasciò cadere.

La finestra era molto alta da terra, per che, come la donna cadde, non solamente morì, ma quasi tutta si disfece.

Messer Guiglielmo, vedendo questo, stordì(びっくりした) forte, e parvegli aver mal fatto; e temendo(<temere) egli de' paesani(住民) e del conte di Proenza(=Provenza プロバンス), fatti sellare(鞍を置く) i cavalli, andò via.

La mattina seguente fu saputo per tutta la contrada come questa cosa era stata: per che da quegli del castello di messer Guiglielmo Guardastagno e da quegli ancora del castello della donna con grandissimo dolore e pianto furono i due corpi ricolti(<ricogliere) e nella chiesa del castello medesimo della donna in una medesima sepoltura fur(=furono) posti, e sopr'essa scritti versi significanti chi(誰) fosser quegli che dentro sepolti v'erano e il modo e la cagione della lor morte.



Giornata quinta Novella Nona(第5日第9話 フェデリーゴ・デリ・アルベルギ)

Federigo degli Alberighi ama e non è amato e in cortesia spendendo si consuma(破産した) e rimangli un sol falcone, il quale, non avendo altro,dà a mangiare alla sua donna venutagli a casa; la quale, ciò sappiendo, mutata d'animo(気持ちが変わって), il prende per marito e fallo(=fa+lo) ricco.

Era già di parlar ristata(やめる) Filomena, quando la reina(=regina), avendo veduto che più niuno a dover dire, se non Dioneo per lo suo privilegio, v'era rimaso, con lieto viso(表情) disse:

A me omai(=ormai) appartiene di ragionare(話す 主語); e io, carissime donne, d'una novella simile in parte alla precedente il(=ragionare) farò volentieri, non acciò(目的) solamente che conosciate quanto la vostra vaghezza(優美さ) possa(力がある) ne' cuor gentili(高貴な男性の心), ma perché apprendiate(学ぶ) d'esser voi medesime, dove si conviene, donatrici de' vostri guiderdoni, senza lasciarne sempre esser la Fortuna guidatrice(操縦者). La quale non discretamente, ma, come s'avviene, smoderatamente(節度なく) il più delle volte(ほとんどいつも) dona.

Dovete adunque sapere che Coppo di Borghese Domenichi(主語), il quale fu nella nostra città, e forse ancora è, uomo di grande e di reverenda autorità ne' dì nostri, e per costumi e per vertù molto più che per nobiltà di sangue chiarissimo(著名な) e degno d'eterna fama, essendo già d'anni pieno, spesso volte delle cose passate co' suoi vicini e con altri si dilettava(動詞) di ragionare: la qual cosa egli meglio e con più ordine e con maggior memoria e ornato parlare(話し方) che altro uom seppe fare. Era usato di dire, tra l'altre sue belle cose, che in Firenze fu già un giovane chiamato Federigo di messer Filippo Alberighi, in opera d'arme e in cortesia pregiato(尊敬されて) sopra ogni altro donzel(青年貴族) di Toscana. Il quale, sì come il più de' gentili uomini avviene, d'una gentil donna chiamata monna Giovanna s'innamorò, ne' suoi tempi tenuta delle più belle donne e delle più leggiadre(優美な) che in Firenze fossero; e acciò che egli l'amor di lei acquistar(手に入れる) potesse, giostrava(馬上槍試合をする), armeggiava(騎馬試合をする), faceva feste e donava, e il suo(財産) senza alcun ritegno(慎み) spendeva; ma ella, non meno onesta(貞淑) che bella, niente di queste cose per lei fatte,né di colui(人) si curava(気にかける) che le(それらを) faceva.

Spendendo adunque Federigo oltre ad ogni suo potere molto e niente acquistando, sì come di leggiere(たやすく) avviene, le ricchezze(財産) mancarono ed esso rimase povero, senza altra cosa che un suo poderetto(農園) piccolo essergli rimasa, delle rendite(収入) del quale strettissimamente(倹約して) vivea, e oltre a questo un suo falcone de' miglior del mondo. Per che, amando più che mai né parendogli più potere essere cittadino(都会的である) come disiderava, a Campi(フィレンツェ近郊), là dove il suo poderetto era, se n'andò a stare(住む). Quivi, quando poteva uccellando(鳥をとって) e senza alcuna persona richiedere(無心をする), pazientemente la sua povertà comportava(耐える).

Ora(さて) avvenne un dì che, essendo così Federigo divenuto allo stremo(窮状), che il marito di monna Giovanna infermò(病気になる), e veggendosi alla morte venire fece testamento, e essendo ricchissimo, in quello(=testamento) lasciò suo erede(相続人) un suo figliuolo già grandicello(<grande) e appresso questo, avendo molto amata monna Giovanna, lei, se avvenisse che il figliuolo senza erede legittimo morisse, suo erede sostituì(代理にする), e morissi(=morì si).

Rimasa adunque vedova(未亡人) monna Giovanna, come usanza(習慣) è delle nostre donne, l'anno di state(夏に) con questo suo figliuolo se n'andava in contado(田舎) ad una sua possessione assai vicina a quella di Federigo. Per che avvenne che questo garzoncello(少年) s'incominciò a dimesticare(親しくなる) con Federigo e a dilettarsi d'uccelli e di cani; e avendo veduto molte volte il falcon di Federigo volare, istranamente(非常に) piacendogli, forte disiderava d'averlo ma, pure non s'attentava(敢えて~する) di domandarlo, veggendolo a lui esser cotanto(おおいに) caro.

E così stando la cosa, avvenne che il garzoncello infermò: di che la madre dolorosa molto, come colei(女性) che più non n'avea(子供はもういなかった) e lui amava quanto più si poteva, tutto il dì standogli dintorno(そばに) non ristava(やめる) di confortarlo e spesse volte il domandava se alcuna cosa era la quale egli disiderasse, pregandolo gliele dicesse, che per certo, se possibile fosse ad avere, procaccerebbe(努力する) come l'avesse.

Il giovanetto, udite molte volte queste proferte(=profferte 申し出), disse:

- Madre mia, se voi fate che io abbia il falcone di Federigo, io mi credo prestamente guerire(=guarire 治る).

La donna, udendo questo, alquanto sopra sé stette e cominciò a pensar quello che far dovesse. Ella sapeva che Federigo lungamente l'aveva amata, né mai da lei una sola guatatura(一瞥) aveva avuta, per che ella diceva: - Come manderò(人を遣る) io o andrò a domandargli questo falcone che è, per quel che io oda(<udire), il migliore che mai volasse e oltre a ciò il mantien(<mantenere 彼の生活を支える) nel mondo? E come sarò io sì sconoscente(情け知らず), che a un gentile uomo al quale niuno altro diletto è più rimaso, io questo gli voglia torre(=togliere)?

E in così fatto pensiero impacciata(妨げられて), come che(~であるが) ella fosse certissima d'averlo se 'l domandasse, senza sapere che dover dire, non rispondeva al figliuolo ma si stava(悩んでいた).

Ultimamente tanto la vinse l'amor del figliuolo, che ella seco dispose(決心した), per contentarlo(息子を喜ばせるために), che che esser ne dovesse(何があっても), di non mandare, ma d'andare ella medesima per esso e di recargliele(息子に鷹を持ち帰る), e risposegli:

- Figliuol mio, confortati e pensa di guerire di forza(がんばって), ché io ti prometto che la prima cosa che io farò domattina(翌朝), io andrò per esso e sì(そうして) il ti recherò.

Di che il fanciullo(少年) lieto il dì medesimo mostrò alcun miglioramento(改善).

La donna la mattina seguente, presa un'altra donna in compagnia, per modo(振りをして) di diporto(楽しみ) se n'andò alla piccola casetta(小さな家) di Federigo e fecelo addimandare(取り次いでもらった). Egli, per ciò che(~なので) non era tempo, né era stato a quei dì, d'uccellare, era in un suo orto(菜園) e faceva certi suoi lavorietti(ちょっとした仕事) acconciare(片付ける); il quale, udendo che monna Giovanna il domandava(面会を求める) alla porta, maravigliandosi forte, lieto là corse.

La quale vedendol venire, con una donnesca(女らしい) piacevolezza(優美さ) levataglisi incontrò, avendola già Federigo reverentemente salutata, disse:

- Bene stea(=stia) Federigo! - e seguitò: - Io sono venuta a ristorarti(償う) de' danni li quali tu hai già avuti per me, amandomi più che stato non ti sarebbe bisogno(必要以上に愛する): e il ristoro(償い) è cotale che io intendo con questa mia compagna insieme desinar(食事をする) teco dimesticamente(親しい) stamane(今朝).

Alla qual Federigo umilmente rispose:

- Madonna, niun danno mi ricorda(非人称3s) mai avere ricevuto per voi, ma tanto di bene che, se io mai alcuna cosa valsi(<valere 価値がある), per lo vostro valore e per l'amore che portato v'ho avvenne. E per certo questa vostra liberale venuta(訪問) m'è troppo più cara che non sarebbe se da capo mi fosse dato da spendere(費用、主) quanto per addietro(以前に) ho già speso(以前に使った金がまた元通りに手に入る場合以上に価値がある), come che(~であるが) a povero oste(主人) siate venuta.

E così detto, vergognosamente(恥ずかしそうに) dentro alla sua casa la ricevette e di quella(=casa) nel suo giardino la condusse, e quivi non avendo a cui farle tener compagnia(他に彼女の相手をさせる人) ad altrui, disse:

- Madonna, poi che(~なので) altri non c'è, questa buona donna moglie di questo lavoratore(百姓) vi terrà(=tenere) compagnia tanto che io vada a far metter la tavola.

Egli, con tutto che(~にも関わらず) la sua povertà fosse strema(極端な), non s'era ancor tanto avveduto(気づく) quanto bisogno gli facea(必然が彼にそうさせる程には気づいていなかった), che egli avesse fuor d'ordine(度を越して) spese le sue ricchezze; ma questa mattina niuna cosa trovandosi(存在する) di che potere onorar(もてなす) la donna, per amor della quale egli già infiniti uomini(<uomo) onorati avea, il(彼を) fe'(=fece) ravvedere(後悔する); e oltre modo angoscioso(憂慮して), seco stesso maledicendo(呪う) la sua fortuna, come uomo che fuor di sé fosse, or qua e or là trascorrendo(歩きまわる), né denari né pegno(質に入れるもの) trovandosi, essendo l'ora tarda e il disiderio grande di pure onorar d'alcuna cosa la gentil donna, e non volendo, non che altrui, ma(=neppure) il lavorator suo stesso richiedere(無心する),gli corse agli occhi il suo buon falcone(主語), il quale nella sua saletta vide(<vedere) sopra la stanga(横木); per che, non avendo a che altro(他の何か) ricorrere(頼る), presolo e trovatolo grasso(太った), pensò lui esser degna vivanda di cotal donna. E però, senza più pensare, tiratogli il collo(首をしめた), ad una sua fanticella(<fante 下女) il fe' prestamente, pelato(毛を抜いた) e acconcio(きれいにした), mettere in uno schidone(焼串) e arrostir diligentemente; e (=avendo)messa la tavola con tovaglie(テーブルクロス) bianchissime, delle quali alcuna ancora avea, con lieto viso ritornò alla donna nel suo giardino, e il desinare(昼食), che per lui far si potea, disse essere apparecchiato(用意が出来た).

Laonde(それで) la donna con la sua compagna levatasi andarono a tavola e, senza saper che si mangiassero, insieme con Federigo, il quale con somma fede(献身) le serviva, mangiarono il buon falcone. E levate da tavola e alquanto con piacevoli ragionamenti con lui dimorate(ぐずぐずする), parendo alla donna tempo di dire quello per che andata era, così benignamente verso Federigo cominciò a parlare:

- Federigo, ricordandoti tu della tua preterita(過去の) vita e della mia onestà, la quale per avventura(おそらく) tu hai reputata durezza e crudeltà, io non dubito punto(まったく~ない) che tu non ti debbi maravigliare della mia presunzione(厚かましさ) sentendo quello per che principalmente qui venuta sono; ma se figliuoli(目的語) avessi o avessi avuti, per li quali potessi conoscere di quanta forza sia l'amor che lor si porta, mi parrebbe esser certa che in parte m'avresti per iscusata(=scusata).

Ma come che tu non n'abbia, io che n'ho uno, non posso però le leggi comuni d'altre madri fuggire; le cui forze seguir convenendomi, mi conviene, oltre(=contro) al piacer mio e oltre ad ogni convenevolezza(礼儀) e dovere(義務), chiederti un dono il quale io so che sommamente(非常に) t'è caro: ed è ragione(当然だ), per ciò che(というのは) niuno altro diletto, niuno altro diporto(楽しみ), niuna consolazione lasciata t'ha la sua strema fortuna; e questo dono è il falcon tuo, del quale il fanciul mio è sì forte invaghito(夢中で), che, se io non gliene porto, io temo che egli non aggravi(悪化する) tanto nella infermità la quale ha, che poi ne(そこから) segua(結果する) cosa(主語) per la quale io il perda. E per ciò ti priego, non per l'amore che tu mi porti, al quale tu di niente se' tenuto(義務がある), ma per la tua nobiltà, la quale in usar(行う) cortesia(親切) s'è maggiore che in alcuno altro(他のことより親切をすることで) mostrata(示される), che ti debba(<dovere) piacere di donarlomi, acciò che io per questo dono possa dire d'avere ritenuto in vita il mio figliuolo e per quello averloti sempre obligato(=obbligato そのことで永遠にあなたに感謝する).

Federigo, udendo ciò che la donna addomandava(=addimandare 求める) e sentendo che servir non ne la potea,per ciò che mangiare(食事に) gliele avea dato, cominciò in presenza di lei a piagnere(=piangere) anzi che alcuna parola risponder potesse; il quale pianto(涙) la donna prima credette che da dolore di dover da sé dipartire(引き離す) il buon falcone divenisse(生じる) più che d'altro, e quasi fu per dire(言うところだった) che nol(=non lo) volesse; ma pur sostenutasi(我慢して), aspettò dopo il pianto la risposta di Federigo, il qual così disse:

- Madonna,poscia che a Dio piacque che io in voi ponessi il mio amore(神の意志で私があなたに惚れて以降), in assai(多くの) cose m'ho reputata la fortuna contraria e sonmi(=sono mi) di lei doluto; ma tutte sono state leggieri a rispetto(比べて) di quello che ella mi fa al presente, di che io mai pace con lei aver(彼女と仲良くする) non debbo, pensando che voi qui alla mia povera casa venuta siete, dove, mentre che ricca fu, venir non degnaste, e da me un picciol don vogliate, ed ella abbia sì fatto, che io donar nol vi possa; e perché questo esser non possa(これがどうして不可能なのか) vi dirò brievemente.

Come io udii che voi, la vostra mercé(情け), meco desinar volavate(=volevate), avendo riguardo alla vostra eccellenzia e al vostro valore, reputai degna e convenevole cosa che con più cara vivanda secondo la mia possibilità io vi dovessi onorare, che con quelle che generalmente per l'altre persone s'usano; per che, ricordandomi del falcon che mi domandate e della sua bontà, degno cibo da voi il reputai(1s遠), e questa mattina arrostito l'avete avuto in sul tagliere(焼いたものをあなたは皿の上に持っていた), il quale io per ottimamente allogato(もりつける) avea; ma vedendo ora che in altra maniera il disideravate(=desiderare), m'è sì gran duolo(悲しみ) che servire non ve ne posso, che(=so that) mai pace non me ne credo dare(自分を許す).

E questo detto, le penne(羽) e i piedi e 'l becco(くちばし) le fe'in testimonianza(証拠) di ciò gittare avanti. La qual cosa la donna vedendo e udendo, prima(初めは) il biasimò(とがめる) d'aver per dar mangiare ad una femina ucciso un tal falcone, e poi(次に) la grandezza dell'animo suo, la quale la povertà non avea potuto né potea rintuzzare(くじく), molto seco medesima commendò; poi, rimasa fuor dalla speranza d'avere il falcone, e per quello della salute(健康について) del figliuolo entrata in forse(心配になって), tutta malinconosa(憂鬱な) si dipartì e tornossi al figliuolo. Il quale, o per malinconia che il falcone aver non potea o per la 'nfermità che pure a ciò(=死) il(彼を) dovesse aver condotto, non trapassar(=trapassarono,最後のaに縮約記号^がつく) molti giorni che(=quando) egli con grandissimo dolor della madre di questa vita passò.

La quale, poi che(~のあとで) piena di lagrime(=lacrime) e d'amaritudine(悲嘆) fu stata alquanto, essendo rimasa ricchissima e ancora giovane, più volte fu da' fratelli costretta a rimaritarsi. La quale, come che voluto non avesse, pur veggendosi infestare(人がうるさく言ってくる), ricordatasi del valore di Federigo e della sua magnificenzia ultima, cioè(つまり) d'avere ucciso un così fatto falcone per onorarla, disse a' fratelli:

- Io volentieri, quando vi piacesse, mi starei; ma se a voi pur piace che io marito prenda, per certo io non ne prenderò mai alcuno altro, se io non ho Federigo degli Alberighi.

Alla quale i fratelli, faccendosi beffe di lei, dissero:

- Sciocca, che è ciò che tu dì? come vuoi(<volere) tu lui che non ha cosa(財産) al mondo?

A'quali ella rispose:

- Fratelli miei, io so bene che così è come voi dite, ma io voglio avanti uomo che abbia bisogno di ricchezza che ricchezza che abbia bisogno d'uomo(=持ち主のない富よりは富のない人の方を選びたい).

Li fratelli, udendo l'animo(本心) di lei e conoscendo Federigo da molto(立派な), quantunque povero fosse, sì come ella volle, lei con tutte le sue ricchezze gli donarono; il quale così fatta(こういう) donna e cui(直接補語) egli cotanto(こんなに) amata avea,per moglie vedendosi(自分の妻にして), e oltre a ciò ricchissimo, in letizia(幸福に) con lei, miglior massaio(管理人) fatto, terminò gli anni suoi.



Giornata sesta Novella quinta(第6日第5話 ジョット)

Messer Forese da Rabatta e maestro Giotto dipintore, venendo di Mugello, l'uno la sparuta(やせた) apparenza dell'altro(互いに) motteggiando(からかう) morde(非難する).

Come Neifile tacque, avendo molto le donne(主語) preso di piacere della risposta di Chichibio, così Panfilo per volere della reina disse:

– Carissime donne, egli evviene spesso che, sì come la fortuna sotto vili arti(卑しい職業) alcuna volta grandissimi tesori di vertù(=virtu) nasconde, come poco avanti per Pampinea fu mostrato, così ancora sotto turpissime forme d'uomini si truovano maravigliosi ingegni dalla natura essere stati riposti(<riporre 隠す).

La qual cosa assai apparve in due nostri cittadini de' quali io intendo brievemente di ragionarvi:

per ciò che l'uno, il quale messer Forese da Rabatta fu chiamato, essendo di persona piccolo(ちび) e sformato(不恰好),con viso piatto(平らな) e ricagnato(=rincagnato ちんくしゃな) che a qualunque de' Baronci più trasformato l'ebbe(バロンチ家の最も醜い誰かと比べても) sarebbe stato sozzo(汚い), fu di tanto sentimento(判断力) nelle leggi, che da molti valenti uomini uno armario(=armadio 蔵) di ragione civile(民法) fu reputato;

e l'altro, il cui nome fu Giotto, ebbe uno ingegno di tanta eccellenzia(卓越した才能), che niuna cosa dà la natura, madre di tutte le cose e operatrice col continuo girar de' cieli(天体の回転), che egli con lo stile(=stilo 鉄筆) e con la penna o col pennello non dipignesse (=digingesse) sì simile a quella(=natura), che non simile, anzi più tosto(いやむしろ) dessa(自然そのもの) paresse, in tanto che molte volte nelle cose da lui fatte si truova che il visivo senso(視覚) degli uomini vi prese errore, quello credendo esser vero che era dipinto.

E per ciò, avendo egli quell'arte(芸術) ritornata in luce(明るみに戻す), che(主語) molti secoli sotto gli error d'alcuni, che più a dilettar gli occhi degl'ignoranti che a compiacere allo 'ntelletto(=intelletto 理解力) de' savi dipignendo (=vennero), era(動詞) stata sepulta(=sepolta 埋もれていた), meritamente una delle luci della fiorentina gloria dir si puote(~と呼ばれてもいい);

e (=彼の栄光は)tanto più, quanto con maggiore umiltà(謙遜), maestro degli altri in ciò vivendo(他の画家たちの師で), quella(=gloria) acquistò, sempre rifiutando(拒否する) d'esser chiamato maestro. Il qual titolo rifiutato da lui tanto più in lui risplendeva(輝く), quanto (=このタイトルが)con maggior disidero(=desiderio) da quegli che men sapevan di lui o da' suoi discepoli(弟子) era cupidamente usurpato(横取りする).

Ma quantunque la sua arte fosse grandissima, non era egli per ciò né di persona né d'aspetto(顔) in niuna cosa più bello che fosse messer Forese. Ma alla novella venendo, dico.

Avevano in Mugello messer Forese e Giotto lor possessioni(土地); e essendo messer Forese(主語) le sue(=possessioni) andate(<andare 目的語に一致) a vedere, in quegli tempi di state(夏) che le ferie(祝日) si celebran(祝う) per le corti(<corte 裁判所), e per avventura in su un cattivo ronzin(やせ馬) da vettura(賃貸) venendosene(帰りに), trovò(会った) il già detto Giotto(目的語), il quale similmente avendo le sue(=possessioni)vedute se ne tornava(帰る) a Firenze;

il quale né in cavallo(馬) né in arnese(服) essendo in cosa alcuna meglio di lui, sì come(なので) vecchi(2人は), a pian passo(歩き方) venendosene, insieme s'accompagnarono.

Avvenne, come spesso di state veggiamo(<vedere) avvenire, che una subita piova(雨) gli sopraprese; la quale essi, come più tosto poterono, fuggirono in casa d'un lavoratore(農家) amico e conoscente di ciascuno(各自) di loro.

Ma dopo alquanto, non faccendo l'acqua(雨) alcuna vista(~振りを見せる) di dover ristare(やむ) e costoro(彼らは) volendo essere il dì a Firenze, presi dal lavoratore(農家) in prestanza(貸す) due mantellacci vecchi di romagnuolo(ロマーニャ) e due cappelli(帽子) tutti rosi(ぼろぼろの) dalla vecchiezza(古さ), per ciò che migliori non v'erano, cominciarono a camminare(旅をする).

Ora, essendo essi alquanto andati e tutti molli(<molle びしょぬれ) veggendosi e per gli schizzi(はね) che i ronzini(やせ馬) fanno co' piedi in quantità zaccherosi(泥だらけ), le quali cose non sogliono altrui(他人に) accrescer(増やす) punto d'orrevolezza(=onorevolezza 尊敬の念), rischiarandosi(晴れてくる) alquanto il tempo, essi, che lungamente erano venuti taciti, cominciarono a ragionare.

E messer Forese(主語), cavalcando(馬で行く) e ascoltando(聞く) Giotto, il quale bellissimo favellatore(話し上手)era, cominciò(動詞) a considerarlo(観察する) e da lato e da capo e per tutto, e veggendo ogni cosa così disorrevole(みっともない) e così disparuto(やせこけた), senza avere a sé niuna considerazione, cominciò a ridere e disse: “Giotto, a che ora(=quando) venendo di qua(ここに) alla 'ncontro(我々と会うために) di noi un forestiere(外国人) che mai veduto non t'avesse, credi tu che egli credesse che tu fossi il migliore dipintore del mondo, come tu se'?”

A cui Giotto prestamente rispose: “Messere, credo che egli il crederebbe allora che(=quando), guardando voi, egli crederebbe che voi sapeste l'abbiccì(ABC).(ちびのあんたを見てあんたがABCが知っていると分かるほどの人なら、僕を見て一流の絵書きだということも分かるでしょ うよ)”

Il che messer Forese udendo il suo error riconobbe, e videsi di tal moneta pagato, quali erano state le derrate(商品) vendute. (余計なことを言ってきっちりお返しをくらったと思った)–



Giornata settima Novella quarta(第7日第4話 トファーノ)

Tofano chiude una notte fuor di casa la moglie, la quale, non potendo per prieghi rientrare, fa vista di gittarsi in un pozzo(井戸) e gittavi una gran pietra. Tofano esce di casa e corre là, ed ella in casa se n'entra e serra lui di fuori, e sgridandolo(どなる) il vitupera(辱める).

Il re, come la novella d'Elissa(目的語) sentì aver fine(終わる), così senza indugio verso la Lauretta rivolto le dimostrò che gli piacea che ella dicesse; per che(すると) essa, senza stare, così cominciò:

 – O Amore, chenti(なんという) e quali sono le tue forze(力), chenti i consigli(知恵) e chenti gli avvedimenti(工夫)! Qual filosofo(賢者), quale artista mai avrebbe potuto o potrebbe mostrare(教える) quegli accorgimenti(抜け目の無さ), quegli avvedimenti(策略), quegli dimostramenti(=dimostrazione 証明) che fai tu subitamente a chi seguita(従う) le tue orme(足跡)? Certo la dottrina(理論) di qualunque altro è tarda a rispetto della tua, sì come assai bene comprender si può nelle cose davanti mostrate; alle quali, amorose donne, io una(=dottrina) n'aggiugnerò(=aggiungerò) da(によって) una semplicetta(素朴な) donna adoperata(= una dottrina), tale che io non so chi altri se l'avesse potuta mostrare che Amore(愛の神以外の誰も教えることが出来ないような).

Fu adunque già in Arezzo un ricco uomo, il qual fu Tofano nominato. A costui fu data per moglie una bellissima donna, il cui nome fu monna Ghita, della quale egli,senza saper perché,prestamente divenne geloso; di che la donna avvedendosi( <avvedersi 気づく) prese sdegno(怒り), e più volte avendolo della cagione(理由) della sua gelosia addomandato (=addimandato 尋ねた) né(=e non) egli alcuna avendone saputa assegnare(申し立てる) se non(以外に) cotali generali(漠然とした) e cattive(いい加減な), cadde nell'animo alla donna di farlo morire(ひどい目にあわせる) del male(悪事=浮気) del quale senza cagione aveva paura.

E essendosi avveduta che un giovane, secondo il suo giudicio molto da bene(=dabbene 正直な), la vagheggiava(あこがれる), discretamente con lui s'incominciò a intendere(仲良くする); e essendo già tra lui e lei tanto le cose innanzi(進展して), che altro che(=other than) dare effetto con opera(行動) alle parole non vi mancava, pensò la donna di trovare similmente(同様に) modo a questo.

E avendo già tra' costumi cattivi del suo marito conosciuto lui dilettarsi di bere, non solamente gliele cominciò a commendare ma artatamente(わざと) a sollicitarlo(けしかかる) a ciò molto spesso. E tanto ciò prese per uso, che quasi ogni volta che a grado l'era(彼女の好きな時に) infino allo inebriarsi(酔っ払う) bevendo il conducea; e quando bene ebbro(酔った) il vedea, messolo a dormire, primieramente(初めて) col suo amante si ritrovò(再会), e poi sicuramente più volte di ritrovarsi con lui continuò, e tanto di fidanza nella costui ebbrezza prese, che non solamente avea preso ardire(大胆) di menarsi(引っ張りこむ) il suo amante in casa, ma ella talvolta gran parte della notte s'andava con lui a dimorare alla sua, la qual di quivi non era guari(あまり) lontana.

E in questa maniera la innamorata donna continuando, avvenne che il doloroso(不幸な) marito si venne accorgendo che ella, nel confortare(駆り立てる) lui a bere, non beveva però essa mai; di che egli prese sospetto non così fosse come era(事実はそうではないのではないかと), cioè che la donna lui inebriasse per poter poi fare il piacer suo mentre egli adormentato fosse. E volendo di questo, se così fosse, far pruova(=prova), senza avere il dì bevuto, una sera tornò a casa mostrandosi il più ebbro uomo e nel parlare e ne' modi, che(=than) fosse mai, il che la donna credendo né estimando che più bere gli bisognasse(これ以上飲ませる必要はないと判断して) a ben dormire, il(目的語) mise prestamente. E fatto ciò, secondo che alcuna volta era usata di fare, uscita di casa, alla casa del suo amante se n'andò e quivi infino alla mezzanotte dimorò.

Tofano, come la donna(目的語) non vi sentì, così si levò e andatosene alla sua porta quella serrò(錠を掛ける) dentro e posesi alle finestre, acciò che(するために) tornare vedesse la donna e le facesse manifesto che egli si fosse accorto delle maniere sue; e tanto stette che la donna tornò, la quale, tornando a casa e trovatasi serrata di fuori, fu oltre modo dolente e cominciò a tentare(試す) se per forza potesse l'uscio(ドア) aprire.

Il che poi che(後で) Tofano alquanto ebbe sofferto, disse: “Donna, tu ti fatichi(苦労する) invano(無駄な), per ciò che(なぜなら) qua entro(中に) non potrai tu tornare. Va tornati là dove infino a ora se' stata: e abbi per certo(確実だと思え) che tu non ci tornerai mai infino a tanto che(するまで) io di questa cosa, in presenza de' parenti tuoi e de' vicini, te n'avrò fatto quello onore (正当に扱う)che ti si conviene.”

La donna lo 'ncominciò a pregar per l'amor di Dio che piacer gli dovesse d'aprirle, per ciò che ella non veniva donde s'avvisava(思う) ma da vegghiare( =vegliare 徹夜で付きそう) con una sua vicina, per ciò che le notti eran grandi(長い) e ella non le poteva dormir tutte né sola in casa vegghiare. Li prieghi( =preghieri) non giovavano(役に立つ) alcuna cosa, per ciò che quella bestia(馬鹿者) era pur disposto a volere che tutti gli aretin(アレッツォの人たち) sapessero la lor vergogna(恥), laddove(~なのに) niun(誰も~ない) la sapeva.

La donna, veggendo che il pregar non le valeva, ricorse al minacciare e disse: “Se tu non m'apri, io ti farò il più tristo uom che viva.”

A cui Tofano rispose: “E che mi puoi tu fare?”

La donna, alla quale Amore aveva già aguzzato(鋭くする) co' suoi consigli lo 'ngegno, rispose: “Innanzi che(する前に) io voglia sofferire(耐える) la vergogna che tu mi vuoi fare ricevere a torto(間違って), io mi gitterò in questo pozzo che qui è vicino: nel quale poi essendo trovata morta, niuna persona sarà che creda che altri che tu per ebrezza mi v'abbia gittata(あなた以外の人が私を投げ込んだと思う人はいない→誰もがあなたが投げ込んだと思う); e così o ti converrà fuggire e perder ciò che tu hai e essere in bando(追放されて), o converrà che ti sia tagliata la testa sì come a micidial(殺人犯) di me che tu veramente sarai stato.”

Per queste parole niente si mosse(<muovere) Tofano dalla sua sciocca(馬鹿な) opinione; per la qual cosa(それで) la donna disse: “Or ecco, io non posso più sofferire questo tuo fastidio(いじめ): Dio il ti perdoni(神があなたのこの罪をゆるしてくれますように)! farai riporre(片付ける) questa mia rocca(糸巻き棒) che io lascio qui”; e questo detto, essendo la notte tanto obscura, che appena si sarebbe potuto veder l'un l'altro per la via, se n'andò la donna verso il pozzo; e, presa una grandissima pietra che a piè del pozzo era, gridando “Idio, perdonami!” la lasciò cadere entro nel pozzo.

La pietra giugnendo(=giungendo) nell'acqua fece un grandissimo romore(=rumore), il quale come Tofano udì credette fermamente che essa gittata vi si fosse; per che, presa la secchia(バケツ) con la fune(ロープ), subitamente si gittò di casa per aiutarla e corse al pozzo. La donna, che presso all'uscio della sua casa nascosa s'era, come vide correre al pozzo, così ricoverò in casa e serrossi dentro e andossene alle finestre e cominciò a dire: “Egli si vuole inacquare(水で割る) quando altri(人が) il bee(=beve), non poscia la notte.(こんな夜中に水割りを作りにいかないでよ)”

Tofano, udendo costei, si tenne scornato(かつがれて) e tornossi all'uscio; e non potendovi entrare le cominciò a dire che gli aprisse.

Ella, lasciato stare(やめる) il parlar piano(小声で話すこと) come infino allora(その時まで) aveva fatto, quasi gridando cominciò a dire: “Alla croce di Dio, ubriaco fastidioso(迷惑な酔っぱらい), tu non c'enterai stanotte; io non posso più sofferire questi tuoi modi: egli convien che io faccia vedere a ogn'uomo chi tu se' e a che ora tu torni la notte a casa.”

Tofano d'altra parte crucciato(怒って) le 'ncominciò a dir villania(無礼) e a gridare; di che i vicini sentendo il romore si levarono, e uomini e donne, e fecersi alle finestre e domandarono che ciò fosse.

La donna cominciò piangendo a dire: “Egli è questo reo(よこしまな) uomo, il quale mi torna ebbro(酔って) la sera a casa o s'addormenta(眠る) per le taverne(居酒屋) e poscia torna a questa otta(時間); di che io avendo lungamente sofferto e non giovandomi(役に立つ), non potendo più sofferire, ne gli ho voluta fare questa vergogna di serrarlo fuor di casa per vedere se egli se ne ammenderà(改善する).”

Tofano bestia, d'altra parte, diceva come il fatto(事件) era stato e minacciavala forte.

La donna co' suoi vicini diceva: “Or vedete che uomo egli è! Che direste voi se io fossi nella via(外にいる) come è egli, e egli fosse in casa come sono io? In fé di Dio(きっと) che io dubito che voi non credeste che egli dicesse il vero(私がもし外にいたら彼の言うことが真実であるとあなた達が信じないとは思わない→きっと信じるでしょう): ben potete a questo conoscere il senno(ずる賢い) suo! Egli dice a punto(うまく) che io ho fatto ciò che io credo che egli abbia fatto egli. Egli mi credette spaventare(驚かす) col gittare non so che nel pozzo, ma or volesse Iddio che egli vi si fosse gittato da dovero(=davero) e affogato(溺れる), sì che egli il vino, il quale egli di soperchio(過度に) ha bevuto, si fosse molto bene inacquato(水で薄められる).”

I vicini, e gli uomini e le donne, cominciaro a riprendere(叱る) tutti Tofano e a dar la colpa a lui e a dirgli villania di ciò che contro alla donna diceva: e in brieve tanto andò il romore di vicino in vicino, che egli pervenne infino a' parenti della donna. Li quali venuti là, e udendo la cosa e da un vicino e da altro, presero Tofano e diedergli(<dare) tante busse(殴打), che tutto il ruppono(<rumpere); poi, andati in casa, presero le cose della donna e con lei si ritornarono a casa loro minacciando Tofano di peggio(もっと悪い). Tofano, veggendosi mal parato(形勢不利な) e che la sua gelosia l'aveva mal condotto, sì come(なので) quegli(彼) che tutto 'l suo bene voleva(ぞっこんに愛する) alla donna, ebbe alcuni amici mezzani(仲介); e tanto procacciò(なんとか実現する), che egli con buona pace(仲直り) riebbe(<riavere) la donna a casa sua, alla quale promise di mai più non esser geloso: e oltre a ciò le diè(<dare) licenzia che ogni suo piacer facesse(好きなようにする), ma sì saviamente(慎重に), che egli non se ne avvedesse(彼が気づかないように). E così, a modo del villan matto(馬鹿な田舎者らしく), dopo danno fe' patto(雨降って地固まる). E viva amore, e muoia(<morire) soldo(軍隊), e tutta la brigata(部隊). –



Giornata ottava - Novella terza(第8日第3話 カランドリーノと魔法の石)

Calandrino, Bruno e Buffalmacco giù per lo Mugnone vanno cercando di trovar l'elitropia, e Calandrino se la crede aver trovata; tornasi a casa carico(一杯になって) di pietre; la moglie il proverbia(ののしる), ed egli turbato la batte, e a' suoi compagni racconta ciò che essi sanno meglio di lui.

Finita la novella di Panfilo, della quale le donne avevano tanto riso che ancor ridono, la reina ad Elissa commise che seguitasse, la quale ancora ridendo incominciò.

Io non so, piacevoli donne, se egli(非人称) mi si verrà fatto(可能である) di farvi con una mia novelletta, non men vera che piacevole, tanto ridere quanto ha fatto Panfilo con la sua, ma io me ne 'ngegnerò(がんばる).

Nella nostra città, la qual sempre di varie maniere e di nuove genti è stata abondevole, fu, ancora non è gran tempo, un dipintore chiamato Calandrino, uom semplice e di nuovi costumi(習慣), il quale il più del tempo con due altri dipintori usava(付き合う), chiamati l'un Bruno e l'altro Buffalmacco, uomini sollazzevoli(いたずら好き) molto, ma per altro(その上) avveduti(抜け目のない) e sagaci, li quali con Calandrino usavan per ciò che de' modi suoi e della sua simplicità sovente(たびたび) gran festa prendevano.

Era similmente allora in Firenze un giovane di maravigliosa(=meravigliosa) piacevolezza(冗談), in ciascuna cosa che far voleva astuto(ずるい) e avvenevole(適当な), chiamato Maso del Saggio; il quale, udendo alcune cose della simplicità di Calandrino, propose di voler prender diletto de' fatti(行動) suoi col fargli alcuna beffa(いたずら), o fargli credere alcuna nuova cosa.

E per avventura trovandolo un dì(ある日) nella chiesa di San Giovanni, e vedendolo stare attento a riguardar le dipinture e gl'intagli(彫刻) del tabernacolo(聖龕) il quale è sopra l'altare della detta chiesa, non molto tempo davanti postovi(そこに置かれた), pensò essergli dato luogo e tempo alla sua intenzione; e informato un suo compagno di ciò che fare intendeva, insieme s'accostarono(近づく) là dove Calandrino solo si sedeva, e faccendo vista di non vederlo, insieme cominciarono a ragionare(話す) delle virtù di diverse pietre, delle quali Maso così efficacemente parlava come se stato fosse un solenne e gran lapidario(石彫工).

A'quali ragionamenti Calandrino (=avendo)posto orecchie, e dopo alquanto levatosi in piè(=piede), sentendo che non era credenza(秘密), si congiunse(合流) con loro; il che forte piacque a Maso; il quale, seguendo le sue parole, fu da (によって)Calandrin domandato dove queste pietre così virtuose si trovassero.

Maso rispose che le più si trovavano in Berlinzone, terra de' Baschi, in una contrada che si chiamava Bengodi, nella quale si legano(縛る) le vigne(ぶどうの木) con le salsicce(ソーセージ), e avevasi un'oca(ガチョウ) a denaio(お金1デナイオ) e un papero(若いガチョウ) giunta(おまけに), ed eravi(あった) una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato(すりおろした), sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e raviuoli, e cuocergli in brodo(スープ) di capponi(おんどり), e poi gli gittavan(=gettare
投げる) quindi(そこから) giù, e chi più ne pigliava(つかむ) più se n'aveva; e ivi presso correva un fiumicel(=fiume+icello) di vernaccia(白ワイン), della migliore che mai si bevve, senza avervi entro(中に) gocciol(しずく) d'acqua.

- Oh, - disse Calandrino - cotesto(=codesto それ) è buon paese; ma dimmi, che si fa de' capponi che cuocon coloro?

Rispose Maso:

- Mangiansegli i Baschi tutti.

Disse allora Calandrino:

- Fostivi(=esservi) tu mai?

A cui Maso rispose:

- Di'tu se io vi fu'mai? Sì vi sono stato così una volta come mille.

Disse allora Calandrino:

- E quante miglia(マイル) ci ha(<averci)?

Maso rispose:

- Haccene(<avercene) più di millanta(1000), che tutta notte canta.

Disse Calandrino:

- Dunque dee(=deve) egli essere più là che Abruzzi.

- Sì bene, - rispose Maso - si è cavelle(=capelleささいな).

Calandrino semplice, veggendo Maso dir queste parole con un viso fermo e senza ridere, quella fede vi dava che dar si può a qualunque verità più manifesta, e così l'aveva per vere, e disse:

- Troppo ci è di lungi a' fatti miei(自分としては), ma se più presso ci fosse, ben ti dico che io vi verrei una volta con essoteco(=esso te con), pur per veder fare il tomo(=落とす) a quei maccheroni, e tormene(=torre) una satolla(満腹の量). Ma dimmi, che lieto sie(=sia) tu(もしよければ), in queste contrade non se ne truova(=trova) niuna di queste pietre così virtuose?

A cui Maso rispose:

- Sì, due maniere di pietre ci si truovano di grandissima virtù: l'una sono i macigni(岩) da Settignano e da Montici, per virtù de' quali, quando son macine(挽き臼) fatti, se ne fa la farina(小麦粉); e per ciò si dice egli in que'paesi di là, che da Dio vengono le grazie e da Montici le macine; ma ecci(=è ci) di questi macigni sì gran quantità, che appo noi è poco prezzata, come appo loro gli smeraldi(エメラルド), de' quali v'ha maggior montagne che monte Morello che rilucon(光る) di mezza notte vatti con Dio(とかなんとか). E sappi che chi facesse le macine belle e fatte legare(つなぐ) in anella(pl.<anello), prima che elle si forassero(穴を開ける), e portassele al soldano(サルタン), n'avrebbe ciò che volesse. L'altra si è una pietra, la quale noi altri lapidari appelliamo elitropia, pietra di troppo gran virtù, per ciò che qualunque persona la porta sopra di sè, mentre la tiene, non è da alcuna altra persona veduto dove non è.

Allora Calandrin disse:

- Gran virtù son queste; ma questa seconda dove si truova?

A cui Maso rispose, che nel Mugnone se ne solevan trovare.

Disse Calandrino:

- Di che grossezza è questa pietra? O che colore è il suo?

Rispose Maso:

- Ella è di varie grossezze, ché alcuna n'è più e alcuna meno, ma tutte son di colore quasi come nero.

Calandrino, avendo tutte queste cose seco(=con sé) notate, fatto sembiante d'avere altro a fare, si partì(別れた) da Maso, e seco propose di voler cercare di questa pietra; ma diliberò(<deliberare) di non volerlo fare senza saputa di Bruno e di Buffalmacco, li quali spezialissimamente amava. Diessi(=Diedesi はじめる) adunque a cercar di costoro, acciò che(~するために) senza indugio e prima che alcuno altro n'andassero a cercare, e tutto il rimanente di quella mattina consumò in cercargli.

Ultimamente, essendo già l'ora della nona passata, ricordandosi egli che essi lavoravano nel monistero(=monastero) delle donne di Faenza, quantunque(~にもかかわらず) il caldo fosse grandissimo, (=avendo)lasciata ogni altra sua faccenda, quasi correndo n'andò a costoro, e chiamatigli, così disse loro:

- Compagni, quando voi vogliate credermi, noi possiamo divenire i più ricchi uomini di Firenze, per ciò che io ho inteso(<intendere 聞く) da uomo degno di fede che in Mugnone si truova una pietra, la qual chi la porta sopra non è veduto da niun(誰も~ない)'altra persona; per che(だから) a me parrebbe che noi senza alcuno indugio, prima che altra persona v'andasse, v'andassimo a cercare. Noi la troveremo per certo, per ciò che io la conosco; e trovata che noi l'avremo, che avrem noi a fare altro se non mettercela nella scarsella(ポケット) e andare alle tavole de' cambiatori(両替商), le quali sapete che stanno sempre cariche di grossi e di fiorini, e torcene(=togliere) quanti noi ne vorremo? Niuno ci vedrà; e così potremo arricchire subitamente, senza avere tutto dì(一日中) a schiccherare(左官仕事) le mura a modo che fa la lumaca.

Bruno e Buffalmacco, udendo costui, fra sé medesimi(自身) cominciarono a ridere, e guatando(見つめる) l'un verso l'altro fecer sembianti di maravigliarsi forte, e lodarono il consiglio di Calandrino; ma domandò Buffalmacco, come questa pietra avesse nome. A Calandrino, che era di grossa pasta(粗忽者), era già il nome uscito di mente, per che egli rispose:

- Che abbiam noi a far del nome, poi che noi sappiam la virtù? A me parrebbe che noi andassimo a cercare senza star più.

- Or ben(ところで), - disse Bruno - come è ella(=pietra) fatta?

Calandrin disse:

- Egli ne son d'ogni fatta, ma tutte son quasi nere; per che a me pare che noi abbiamo a ricogliere tutte quelle che noi vederem nere, tanto che(=so that) noi ci abbattiamo(遭遇する) ad essa; e per ciò non perdiamo tempo, andiamo.

A cui Brun disse:

- Or t'aspetta; - e volto(向いた) a Buffalmacco disse:

- A me pare che Calandrino dica bene; ma non mi pare che questa sia ora da ciò(それに適した), per ciò che il sole è alto e dà(<dare) per lo Mugnone entro(=dentro) e ha tutte le pietre rasciutte(乾いた), per che tali paion(<parere) testé(いま) bianche delle pietre che vi sono, che la mattina, anzi che il sole l'abbia rasciutte, paion nere; e oltre a ciò molta gente per diverse cagioni(動機) è oggi, che è dì di lavorare, per lo Mugnone, li quali vedendoci si potrebbono(=potrebbero) indovinare(推測する) quello che noi andassimo faccendo, e forse farlo essi altressì(同様に), e potrebbe venire alle mani(手に入る) a loro, e noi avremmo perduto il trotto per l'ambiadura(骨折り損のくたびれ儲け). A me pare, se pare a voi, che questa sia opera da(~するため) dover fare da mattina, che si conoscon meglio le nere dalle bianche, e in dì di festa, che non vi sarà persona che ci vegga.

Buffalmacco lodò il consiglio di Bruno, e Calandrino vi s'accordò, e ordinarono che la domenica mattina vegnente(=veniente) tutti e tre fossero insieme a cercar di questa pietra; ma sopra ogn'altra cosa gli pregò Calandrino che essi non dovesser questa cosa con persona del mondo ragionare, per ciò che(=perche) a lui era stata posta in credenza(内緒で). E ragionato questo, disse loro ciò che udito avea(=aveva) della contrada di Bengodi, con saramenti(=sacramenti) affermando che così era. Partito Calandrino da loro, essi quello che intorno a (~について)questo avessero a fare ordinarono fra sé medesimi.

Calandrino con disidero(=desiderio) aspettò la domenica mattina; la qual venuta, in sul far (初めに)del dì si levò, e chiamati i compagni, per la porta a San Gallo usciti e nel Mugnon discesi, cominciarono ad andare in giù, della pietra cercando. Calandrino andava, come più volenteroso(=volonteroso), avanti, e prestamente(早く) or qua e or là saltando, dovunque alcuna pietra nera vedeva, si gittava(=gettava 跳びかかる), e quella ricogliendo si metteva in seno(ふところ). I compagni andavano appresso(続いて), e quando una e quando un'altra ne ricoglievano; ma Calandrino non fu guari(あまり~ない) di via andato, che egli il seno se n'ebbe pieno; per che, alzandosi i gheroni(まち) della gonnella(スカート), che all'analda(ぴったり) non era, e faccendo di quegli ampio grembo, bene avendogli alla coreggia(=correggia 帯) attaccati(結ぶ) d'ogni parte, non dopo molto gli empié, e similmente, dopo alquanto spazio, fatto del mantello grembo, quello di pietre empiè.

Per che, veggendo Buffalmacco e Bruno che Calandrino era carico e l'ora del mangiare s'avvicinava, secondo l'ordine da sé posto, disse Bruno a Buffalmacco:

- Calandrino dove è?

Buffalmacco, che ivi presso sel(=se lo)  vedeva, volgendosi intorno(見回す) e or qua e or là riguardando, rispose:

- Io non so, ma egli era pur poco fa qui dinanzi da noi.

Disse Bruno:

- Ben che(けれども) fa poco! a me par egli esser certo che egli è ora a casa a desinare(昼食を取る), e noi ha lasciati nel farnetico(気違い沙汰) d'andar cercando le pietre nere giù per lo Mugnone.

- Deh come egli ha ben fatto, - disse allora Buffalmacco - d'averci beffati e lasciati qui, poscia che(~だから) noi fummo sì sciocchi che noi gli credemmo. Sappi! chi sarebbe stato sì stolto che avesse creduto che in Mugnone si dovesse trovare una così virtuosa pietra, altri che noi?

Calandrino, queste parole udendo, imaginò che quella pietra alle mani gli fosse venuta e che per la virtù d'essa coloro, ancor che lor fosse presente, nol(=non lo) vedessero. Lieto adunque oltre modo di tal ventura(幸運), senza dir loro alcuna cosa, pensò di tornarsi a casa; e volti i passi indietro(後方へ), se ne cominciò a venire.

Vedendo ciò, Buffalmacco disse a Bruno:

- Noi che faremo? Ché non ce ne andiam noi?

A cui Bruno rispose:

- Andianne(=andiamo ne); ma io giuro a Dio che mai Calandrino non me ne farà più niuna; e se io gli fossi presso, come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto(小石) nelle calcagna(かかと), che egli si ricorderebbe forse un mese di questa beffa; - e il dir le parole e l'aprirsi(狙う) e 'l dar del ciotto nel calcagna a Calandrino fu tutto uno. Calandrino, sentendo il duolo(痛み), levò alto il piè e cominciò a soffiare(息を切らす), ma pur si tacque e andò oltre.

Buffalmacco, recatosi(=recare もつ) in mano uno de' ciottoli che raccolti avea, disse a Bruno:

- Deh! vedi bel codolo(小石), così giugnesse(=giungesse届く) egli testé(今) nelle reni(腰) a Calandrino! - e lasciato andare, gli diè(=diede) con esso nelle reni una gran percossa(打撃). E in brieve in cotal(そのような) guisa(やり方) or con una parola, e or con una altra su per(上に) lo Mugnone infino(まで) alla porta a San Gallo il vennero lapidando(石で打つ). Quindi, in terra gittate le pietre che ricolte aveano, alquanto con le guardie(番人) de' gabellieri(収税吏) si ristettero(立ち止まる); le quali, prima da loro informate, faccendo vista di non vedere, lasciarono andar Calandrino con le maggior risa del mondo.

Il quale senza arrestarsi se ne venne a casa sua, la quale era vicina al Canto alla Macina; e in tanto fu la fortuna piacevole alla beffa, che, mentre Calandrino per lo fiume ne venne e poi per la città, niuna persona gli fece motto, come che pochi ne scontrasse(出会う), per ciò che quasi a desinare era ciascuno.

Entrossene adunque Calandrino così carico in casa sua.

Era per avventura la moglie di lui, la quale ebbe nome monna Tessa, bella e valente donna, in capo della scala; e alquanto turbata della sua lunga dimora(遅れ), veggendol venire, cominciò proverbiando(叱る) a dire:

- Mai, frate, il diavol ti ci reca! ogni gente ha già desinato quando tu torni a desinare.

Il che udendo Calandrino, e veggendo che veduto era, pieno di cruccio e di dolore cominciò a gridare(わめく):

- Ohimè, malvagia(意地悪い) femina, o eri tu costì(そこに)? Tu m'hai diserto(だいなしにする); ma in fè(信仰にかけて) di Dio io te ne pagherò; - e salito in una sua saletta(部屋) e quivi(そこに) scaricate(降ろす) le molte pietre che recate avea, niquitoso(=nequitoso凶暴な) corse(<correre) verso la moglie, e presala(<prendere) per le treccie(編み髪) la si gittò a' piedi, e quivi(あちこち), quanto egli poté menar(振り回す) le braccia e'piedi, tanto le diè per tutta la persona pugna e calci, senza lasciarle in capo capello o osso addosso che macero(踏みつけた) non fosse, niuna cosa valendole(何の役にも立たない) il chieder mercé(あわれみ) con le mani in croce.

Buffalmacco e Bruno, poi che co' guardiani della porta ebbero alquanto riso, con lento passo cominciarono alquanto lontani a seguitar Calandrino, e giunti a piè dell'uscio(戸口) di lui, sentirono la fiera battitura la quale alla moglie dava, e faccendo vista di giugnere pure allora(その時), il chiamarono. Calandrino tutto sudato, rosso e affannato(息切れて) si fece alla finestra, e pregogli che suso(上に) a lui dovessero andare. Essi, mostrandosi alquanto turbati, andaron suso e videro la sala piena di pietre, e nell'un de' canti la donna scapigliata(乱れた), stracciata(引き裂かれた), tutta livida e rotta nel viso dolorosamente piagnere(=piangere), e d'altra parte Calandrino scinto(ベルトを外した) e ansando(あえぐ) a guisa d'uom lasso(みじめな) sedersi.

Dove come alquanto ebbero riguardato, dissero:

- Che è questo, Calandrino? Vuoi tu murare, che noi veggiamo qui tante pietre? - E oltre a questo soggiunsero(付言する):

- E monna Tessa che ha? E'par che tu l'abbi battuta; che novelle son queste?

Calandrino, faticato dal peso delle pietre e dalla rabbia(怒り) con la quale la donna aveva battuta, e dal dolore della ventura la quale perduta gli pareva avere, non poteva raccogliere lo spirito a formare intera la parola alla risposta. Per che soprastando(ぐずぐずする), Buffalmacco ricominciò:

- Calandrino, se tu aveva altra ira, tu non ci dovevi perciò straziare(ひどい目に合わせる) come fatto hai; ché, poi sodotti(=sedotti) ci avesti a cercar teco(=con te) della pietra preziosa, senza dirci a Dio né a diavolo, a guisa di due becconi(<becco寝取られ男) nel Mugnon ci lasciasti, e venistitene, il che noi abbiamo forte per male(怒っている); ma per certo questa fia la sezzaia(=ultima) che tu ci farai mai.

A queste parole Calandrino sforzandosi rispose:

- Compagni, non vi turbate, l'opera sta altramenti che voi non pensate. Io, sventurato! avea quella pietra trovata; e volete udire se io dico il vero? Quando voi primieramente di me domandaste l'un l'altro, io v'era presso a men di diece(=dieci) braccia; e veggendo che voi ve ne venavate(=venivate) e non mi vedavate(=vedevate), v'entrai innanzi, e continuamente poco innanzi a voi me ne son venuto.

E, cominciandosi dall'un de' capi(=初めから), infino la fine raccontò loro ciò che essi fatto e detto aveano, e mostrò loro il dosso e le calcagna come i ciotti conci(<concioうちのめされた) gliel'avessero, e poi seguitò(<seguitare):

- E dicovi che, entrando alla porta con tutte queste pietre in seno che voi vedete qui, niuna cosa mi fu detta, ché sapete quanto esser sogliano spiacevoli(=不愉快な) e noiosi que'(=quelle)guardiani a volere ogni cosa vedere; e oltre a questo ho trovati per la via più miei compari(<compare友達) e amici, li quali sempre mi soglion far motto e invitarmi a bere, né alcun fu che parola mi dicesse né mezza, sì come quegli che non mi vedeano(僕が見えない人たちのように). Alla fine, giunto qui a casa, questo diavolo di questa femina maladetta(呪われた) mi si parò dinanzi ed ebbemi veduto, per ciò che, come voi sapete, le femine fanno perder la virtù ad ogni cosa: di che io, che mi poteva dire il più avventurato uom di Firenze, sono rimaso il più sventurato; e per questo l'ho tanto battuta quant'io ho potuto menar le mani, e non so a quello che io mi tengo(どう振る舞うべきかわからない) che io non le sego(切断する) le veni(=vene血管); che maladetta sia l'ora che io prima la vidi(見染る) e quand'ella mi venne in questa casa!

E raccesosi(=riaccesosi再び火がつく) nell'ira, si voleva levare per tornare a batterla da capo.

Buffalmacco e Bruno, queste cose udendo, facevan vista di maravigliarsi forte e spesso affermavano quello che Calandrino diceva, e avevano sì gran voglia di ridere che quasi scoppiavano(爆発する); ma, vedendolo furioso levare per battere un'altra volta la moglie, levatiglisi allo 'ncontro il ritennero, dicendo di queste cose niuna colpa aver(V) la donna(S), ma egli che sapeva che le femine facevano perdere la virtù alle cose e non le aveva detto che ella si guardasse(しないようにする) d'apparirgli innanzi quel giorno: il quale avvedimento(賢明さ) Iddio(神) gli aveva tolto o per ciò che la ventura non doveva esser sua, o perch'egli aveva in animo d'ingannare(だます) i suoi compagni, a' quali, come s'avvedeva d'averla trovata, il doveva palesare(明かす).

E dopo molte parole, non senza gran fatica, la dolente donna riconciliata con essolui(まさしく彼と), e lasciandol malinconoso(=malinconioso憂鬱な) colla casa piena di pietre, si partirono.



Giornata ottava Novella sesta(第8日第6話 カランドリーノと豚)

Bruno e Buffalmacco imbolano(=involano 盗む) un porco(豚) a Calandrino; fannogli fare la sperienzia(=esperienza 実験) da ritrovarlo con galle(丸薬、団子) di gengiovo(ショウガ) e con vernaccia(ワイン), e a lui ne danno due, l'una dopo l'altra, di quelle del cane(ヤナギタデ) confettate in aloè(アロエ), e pare che l'abbia avuto egli stesso(カランドリーノ本人が); fannolo ricomperare(買い戻す), se egli non vuole che alla moglie il dicano.

Non ebbe prima la novella di Filostrato fine, della quale molto si rise, che la reina a Filomena impose( <imporre) che seguitando dicesse; la quale incominciò:

 – Graziose donne, come Filostrato fu dal nome di Maso tirato(きっかけで) a dover dire la novella la quale da lui udita avete, così né più né men(まさしく) son tirata io da quello di Calandrino e de' compagni suoi a dirne un'altra di loro, la qual, sì come io credo, vi piacerà.

Chi Calandrino, Bruno e Buffalmacco fossero non bisogna che io vi mostri, ché assai l'avete di sopra udito: e per ciò(それゆえ), più avanti faccendomi(引き続いて), dico che Calandrino aveva un suo poderetto(農園) non guari lontan da Firenze, che in dote(持参金) aveva avuto dalla moglie, del quale, tra l'altre cose che su vi ricoglieva(収穫), n'aveva ogni anno un porco; ed era sua usanza sempre colà(そこで) di dicembre(12月に) d'andarsene la moglie ed egli in villa, e ucciderlo e quivi farlo salare(塩漬けにする).

Ora avvenne una volta tra l'altre(ある年のこと) che, non essendo la moglie ben sana(健康な), Calandrino andò egli solo a uccidere il porco; la qual cosa sentendo Bruno e Buffalmacco e sappiendo che la moglie di lui non v'andava, se n'andarono a un prete(司祭) loro grandissimo amico, vicino di Calandrino, a starsi(滞在する) con lui alcun dì. Aveva Calandrino, la mattina che costor(2人が) giunsero il dì, ucciso il porco; e vedendogli col(~の所に) prete, gli chiamò e disse: “Voi siate i ben venuti: io voglio che voi veggiate che massaio(農園管理人) io sono”; e (=avendo) menatigli(連れていく) in casa, mostrò loro questo porco.

Videro costoro il porco esser bellissimo e da Calandrino intesero(<intendere) che per la famiglia sua il voleva salare; a cui Brun disse: “Deh! come tu se' grosso(馬鹿)! Vendilo e godianci(=godiamo ci) i denari e a mogliata(=tua moglie) di' che ti sia stato imbolato.”

Calandrin disse: “No, ella nol crederebbe, e caccerebbemi(<cacciare 追い出す) fuor di casa: non v'impacciate(困らす), ché io nol farei mai.”

Le parole furono assai(大いに議論したが),ma niente montarono(無駄だった). Calandrino gl'invitò a cena cotale alla trista(あまりにしぶしぶに), sì che costoro non vi vollon(=vollero) cenare e partirsi da lui.

Disse Bruno a Buffalmacco: “Vogliamgli noi imbolare stanotte quel porco?”

Disse Buffalmacco: “O come potremmo noi?”

Disse Bruno: “Il come(方法) ho io ben veduto(よく考えてある), se egli nol muta(移す) di là ove egli era testé(今さっき).”

“Adunque” disse Buffalmacco “facciamlo; perché nol faremo noi? E poscia cel goderemo qui insieme col domine(司祭).”

Il prete disse che gli era molto caro(有難い); disse allora Bruno: “Qui si vuole(必要) usare un poco d'arte. Tu sai, Buffalmacco, come Calandrino è avaro e come egli bee(=beve) volentieri quando altri paga(支払いは他人の時は): andiamo e meniallo(=meniamolo) alla taverna; quivi il prete faccia vista di pagar tutto per onorarci(おごる) e non lasci pagare a lui nulla: egli si ciurmerà(酔っ払う), e verracci(<venire) troppo ben fatto(うまくすることが出来る) poi, per ciò che egli è solo in casa.”

Come Brun disse, così fecero. Calandrino, veggendo che il prete non lo lasciava pagare, si diede(没頭) in sul bere, e benché(にもかかわらず) non ne gli bisognasse troppo, pur si caricò(詰め込む) bene: e essendo già buona ora di notte quando dalla taverna si partì, senza volere altramenti(=altrimenti 全く~なく) cenare, se n'entrò in casa, e credendosi aver serrato l'uscio il lasciò aperto e andossi a letto. Buffalmacco e Bruno se n'andarono a cenar col prete: e, come cenato ebbero, presi loro argomenti(手段) per entrare in casa Calandrino là onde Bruno aveva divisato(考える), là chetamente(こっそり) n'andarono; ma,trovando aperto l'uscio(ところが戸が開いていたので), entraron dentro,e ispiccato(=spiccato 取り出す) il porco,via(急いで) a casa del prete nel(=ne il そこからそれを) portarono,e,ripostolo,se n'andarono a dormire.

Calandrino, essendogli il vino uscito del capo, si levò la mattina; e come scese( <scendere) giù, guardò e non vide il porco suo e vide l'uscio aperto: per che, domandato quello e quell'altro(次々に) se(かどうか) sapessero chi il porco s'avesse avuto,e non trovandolo,incominciò a fare il romor grande: oisé(= ohime), dolente sé, che il porco gli era stato imbolato. Bruno e Buffalmacco levatisi se ne andarono verso Calandrino per udir ciò che egli del porco dicesse; il quale, come gli vide, quasi piagnendo chiamati, disse: “Oimè, compagni miei, che il porco mio m'è stato imbolato!”

Bruno,accostatoglisi(近づく),pianamente(小声で) gli disse: “Maraviglia che se' stato savio una volta!(到頭君も知恵がついたな=僕達の計画に乗る気になった)”

“Oimè” disse Calandrino “ché io dico da dovero.”

“Così di'(その調子だぞ),“ diceva Bruno “grida(叫ぶ) forte, sì che paia(<parere) bene che sia stato così.”

Calandrino gridava allora più forte e diceva: “Al corpo di Dio(畜生), che io dico da dovero che egli m'è stato imbolato.”

E Brun diceva: “Ben di', ben di': e'(=egli) si vuol ben dir così, grida forte, fatti(=fa ti) ben sentire, sì che egli paia vero.”

Disse Calandrino: “Tu mi faresti dar l'anima al nemico(絶望させる): io dico che tu non mi credi, se io non sia impiccato per la gola(首でも吊らないと信じてくれないのか), che egli m'è stato imbolato!”

Disse allora Bruno: “Deh! come dee(=deve) potere esser questo(どうしてそんなことがあり得るのか)? Io il vidi pure ieri costì(そこに): credimi tu far credere che egli sia volato(飛んだ)?”

Disse Calandrino: “Egli è come io ti dico.”

“Deh!” disse Bruno “può egli essere?”

“Per certo” disse Calandrino “egli è così, di che io son diserto(= deserto 途方に暮れる) e non so come io mi torni a casa: mogliema nol mi crederà, e se ella il mi pur crede, io non avrò uguanno(今年の) pace con lei.”

Disse allora Bruno: “Se Dio mi salvi(神よお助けを=なんてことだ), questo è mal fatto(まずいことになった), se vero è; ma tu sai, Calandrino, che ieri io t'insegnai(教える) dir così: io non vorrei che tu ad un'ora(同時に) ti facessi beffe(だます) di moglieta e di noi.(俺たちも騙してるんじゃないだろうな)”

Calandrino incominciò a gridare e a dire: “Deh perché mi farete disperare e bestemmiare(呪う) Iddio e'(=e i) Santi e ciò che v'è(=どうして信じてくれないんだ)? Io vi dico che il porco m'è stato stanotte imbolato.”

Disse allora Buffalmacco: “S'egli è pur così, vuolsi(必要がある) veder via(方法), se noi sappiamo, di riaverlo.”

“E che via” disse Calandrino “potrem noi trovare?”

Disse allora Buffalmacco: “Per certo egli non c'è venuto d'India niuno a torti(=torre ti) il porco: alcuno di questi tuoi vicini dee essere stato, e per ciò, se tu gli potessi ragunare(=radunare 集める), io so fare la esperienza del pane e del formaggio e vederemmo di botto(すぐに) chi l'ha avuto.”

“Sì,“ disse Bruno “ben farai(~すべきだ) con pane e con formaggio a certi gentilotti che ci ha dattorno(近くに)! Ché son certo che alcun di lor l'ha avuto, e avvederebbesi(< avvedersi 3s) del fatto e non ci vorreber(< volere 3pl) venire.”

“Come è adunque(それでは) da fare?” disse Buffalmacco.

Rispose Bruno: “Vorrebbesi(必要) fare con belle galle di gengiovo e con bella vernaccia, e invitargli a bere: essi non sel penserebbono(=penserebbero) e verrebbono(=verrebbero), e così si possono benedire(まじないをかける) le galle del gengiovo come il pane e 'l cacio(チーズ).”

Disse Buffalmacco: “Per certo tu di' il vero; e tu, Calandrino, che di'? vogliallo(=vogliamo lo) fare?”

Disse Calandrino: “Anzi(それどころか) ve ne priego io per l'amor di Dio; ché, se io sapessi pure chi l'ha avuto, sì mi parrebbe essere mezzo(半ば) consolato.”

“Or(今から) via(さあ),“ disse Bruno “io sono acconcio(用意がある) d'andare infino a Firenze per quelle cose in tuo servigio(奉仕), se tu mi dai i denari.”

Aveva Calandrino forse(だいたい) quaranta soldi, li quali egli gli diede. Bruno, andatosene a Firenze a un suo amico speziale(薬屋), comperò una libra(秤) di belle galle e fecene far due di quelle del cane(その内の二つをヤナギタデで作らせて), le quali egli fece confettare in uno aloè patico fresco(生のアロエの薬に混ぜさせた); poscia fece dar loro le coverte(カバー) del zucchero(砂糖), come avevan l'altre, e per non ismarrirle(なくす) o scambiarle, fece lor fare un certo segnaluzzo(しるし), per lo quale egli molto ben le conoscea; e comperato un fiasco(一本) d'una buona vernaccia, se ne tornò in villa a Calandrino e dissegli: "Farai che tu inviti domattina a ber con teco tutti coloro di cui tu hai sospetto: egli è festa(祭日), ciascun verrà volentieri, e io farò stanotte insieme con Buffalmacco la 'ncantagione(まじない) sopra le galle e recherolleti(= rechero le ti) domattina a casa, e per tuo amore(君のために) io stesso(僕が自分で) le darò, e farò e dirò ciò che fia(= sara) da dire e da fare."

Calandrino così fece. Ragunata(集める) adunque una buona brigata(グループ) tra di giovani fiorentini che per la villa erano, e di lavoratori, la mattina vegnente( =veniente), dinanzi(前に) alla chiesa intorno all'olmo(楡の周りに), Bruno e Buffalmacco vennono con una scatola(箱) di galle e col fiasco del vino: e fatti stare costoro in cerchio(円), disse Bruno: “Signori, e' mi vi convien dir la cagione per che voi siete qui, acciò che, se altro avvenisse che non vi piacesse, voi non v'abbiate a rammaricar di me(私を恨む). A Calandrin, che qui è, fu ier notte tolto un suo bel porco, né sa trovare chi avuto se l'abbia; e per ciò che altri che alcun di noi che qui siamo non gliele dee potere aver tolto, esso, per ritrovar chi avuto l'ha, vi dà a mangiar queste galle una per uno, e bere; e infino da ora(これから) sappiate che chi avuto avrà il porco non potrà mandar giù(飲み下す) la galla, anzi gli parrà( <parere) più amara che veleno(毒), e sputeralla(吐き出す); e per ciò, anzi che questa vergogna gli sia fatta in presenza di tanti, è forse meglio che quel cotale che avuto l'avesse, in penitenza il dica al sere(司祭), e io mi rimarrò( <rimanersi やめる) di questo fatto.”

Ciascun che v'era disse che ne voleva volentier mangiare: per che Bruno, ordinatigli(並べる) e messo( <mettere) Calandrino tra loro, cominciatosi all'un de' capi(端), cominciò a dare a ciascun la sua(=galla); e, come fu per mei(前に) Calandrino, presa una delle canine, gliele pose in mano. Calandrino prestamente la si gittò in bocca e cominciò a masticare, ma sì tosto(すぐに) come la lingua sentì l'aloè, così Calandrino, non potendo l'amaritudine sostenere, la sputò fuori. Quivi(その時) ciascun guatava(みつめる) nel viso l'uno all'altro, per veder chi la sua sputasse; e non avendo Bruno ancora compiuto( <compiere 終える) di darle, non faccendo sembiante(ふりをする) d'intendere a ciò(これに気づかないふりをして), s'udì dir dietro(後ろで言うのが聞こえた): “Eia(おや), Calandrino, che vuol dir(意味する) questo?” per che prestamente rivolto e veduto che Calandrino la sua aveva sputata, disse: “Aspettati, forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare: tenne(=tienine) un'altra”; e presa la seconda, gliele mise in bocca e fornì(終える) di dare l'altre che a dare avea. Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima: ma pur vergognandosi di sputarla, alquanto masticandola la tenne in bocca, e tenendola cominciò a gittar(噴出する) le lagrime che parevan nocciuole(くるみの種), sì eran grosse; e ultimamente, non potendo più, la gittò fuori come la prima aveva fatto. Buffalmacco faceva dar bere alla brigata e Bruno(人々とブルーノに): li quali insieme con gli altri questo vedendo tutti dissero che per certo Calandrino se l'aveva imbolato egli stesso; e furonvene(その中には~する人もいた) di quegli che aspramente(激しく) il ripresero(叱る).

Ma pur, poi che partiti si furono, rimasi Bruno e Buffalmacco con Calandrino, gl'incominciò Buffalmacco a dire: “Io l'aveva per lo certo tuttavia(やっぱり) che tu te l'avevi avuto tu, e a noi volevi mostrare che ti fosse stato imbolato per non darci una volta bere(飲み代) de' denari che tu n'avesti(君が稼いだ金から).”

Calandrino, il quale ancora non aveva sputata l'amaritudine dello aloè, incominciò a giurare che egli avuto non l'avea.

Disse Buffalmacco: “Ma che n'avesti, sozio, alla buona fe'(本当の所)? avestine sei(金貨6枚)?”

Calandrino, udendo questo, s'incominciò a disperare; a cui Brun disse: “Intendi sanamente(よく聞けよ), Calandrino, che egli(非人称=it) fu tale nella brigata(仲間) che con noi mangiò e bevve, che mi disse che tu avevi quinci su(ここの上の階に) una giovinetta(= giovanetta) che tu tenevi a tua posta(自由にできる) e davile(=davi le) ciò che tu potevi rimedire(かき集める), e che egli aveva per certo che tu l'avevi mandato(与える) questo porco: tu sì hai apparato a esser beffardo(からかい好き)! Tu ci menasti una volta giù per lo Mugnone raccogliendo pietre nere: e quando tu ci avesti messi(<mettere) in galea(ガレー船) senza biscotto(ビスケット)(=ひどい目にあわせる), e tu te ne venisti e poscia ci volevi far credere che tu l'avessi trovata! e ora similmente ti credi co' tuoi giuramenti far credere altressì(その上) che il porco, che tu hai donato o ver(=vero) venduto, ti sia stato imbolato. Noi sì siamo usi(慣れた) delle tue beffe e conoscialle(= conosciamo le); tu non ce ne potresti far più! E per ciò, a dirti il vero(実を言うと), noi ci abbiamo durata(<durare 耐えた) fatica(苦労) in far l'arte, per che noi intendiamo(~したい) che tu ci doni due paia di capponi(去勢おんどり), se non che noi diremo a monna Tessa ogni cosa.”

Calandrino, vedendo che creduto non gli era, parendogli avere assai dolore(困ったこと), non volendo anche il riscaldamento(激怒) della moglie, diede a costoro due paia di capponi; li quali, avendo essi salato il porco, portatisene a Firenze, lasciaron Calandrino col danno e con le beffe. –



Giornata nona Novella nona(第9日第9話 ソロモンの忠告)

Due giovani domandano consiglio a Salamone(=Salomoneソロモン), l'uno come possa essere amato, l'altro come gastigar(罰する) debba la moglie ritrosa(反抗的な). All'un risponde che ami, all'altro che vada al Ponte(橋) all'oca(ガチョウ).

Niuno altro che la reina, volendo il privilegio servare a Dioneo, restava a dover novellare; la qual, poi che le donne ebbero assai riso dello sventurato(不幸な) Biondello, lieta cominciò così a parlare:

 – Amabili donne, se con sana mente sarà riguardato l'ordine delle cose, assai leggermente si conoscerà tutta la universal moltitudine delle femine(=femmine) dalla natura e da' costumi e dalle leggi essere agli uomini sottomessa(下位に置く) e secondo la discrezione(判断) di quegli convenirsi reggere e governare, e per ciò, a ciascuna che quiete, consolazione e riposo vuole con quegli uomini avere a' quali s'appartiene, dee(=deve) essere umile, paziente e ubidente oltre all'essere onesta, il che è sommo e spezial tesoro di ciascuna savia.

E quando a questo le leggi, le quali il ben comune(共通の幸福 目的語) riguardano(関わる)in tutte le cose, non ci ammaestrassono (=amaestrassero 教える), e l'usanza o costume che vogliamo dire, le cui forze son grandissime e reverende(ここまでquando節), la natura assai apertamente cel(=ci lo) mostra, la quale ci ha fatte ne' corpi dilicate e morbide, negli animi timide e paurose, nelle menti benigne e pietose, e hacci(=ci ha) date le corporali forze leggieri, le voci piacevoli e i movimenti de' membri soavi: cose tutte testificanti noi avere dell'altrui governo bisogno.

E chi ha bisogno d'essere aiutato e governato, ogni ragion vuol lui(←chi) dovere essere obediente e subgetto e reverente al governator suo. E cui(=chi 誰を) abbiam noi governatori e aiutatori,se non gli uomini?

Dunque agli uomini dobbiamo, sommamente onorandoli, soggiacere(服従する); e qual(誰であれ) da questo si parte(外れている), estimo che degnissima sia non solamente di riprension grave ma d'aspro gastigamento(折檻を受けるべきだと私は思う).

E a così fatta considerazione, come che(であるが) altra volta avuta l'abbia, pur(また) poco fa mi ricondusse(動詞) ciò che Pampinea della ritrosa moglie di Talano raccontò(主語), alla quale Iddio quello gastigamento mandò che il marito dare non aveva saputo; e per ciò nel mio giudicio cape(<capire 3s =私は判断する) tutte quelle esser degne(罰を受けるべき), come già dissi, di rigido e aspro gastigamento, che dall'esser piacevoli, benivole e pieghevoli, come la natura, l'usanza e le leggi vogliono, si partono.

Per che m'aggrada(気に入る) di raccontarvi un consiglio renduto da Salamone, sì come utile medicina a guerire quelle che così son fatte da cotal male(この病気にかかった女達); il quale(=femmine) niuna che di tal medicina degna(必要な) non sia, reputi(考える 接3s) ciò(ソロモンの忠告) esser detto per lei(自分に対して), come che gli uomini un cotal proverbio usino(<usare): “Buon cavallo e mal cavallo vuole(必要) sprone(拍車), e buona femina e mala femina vuol bastone(棒)”. Le quali parole(目的語) chi(~する人は誰でも) volesse sollazzevolmente(冗談であると) interpretare, di leggieri(たやすく) si concederebbe da tutte(条3s 全女性に認められる) così esser vero; ma pur vogliendole moralmente intendere(解釈する), dico che è da concedere.

Sono naturalmente le femine tutte labili(変わりやすい) e inchinevoli(従順な), e per ciò a correggere la iniquità(不正) di quelle che troppo fuori de' termini(境界) posti loro si lasciano andare,si conviene(必要) il bastone che le punisca; e a sostentar la virtù dell'altre, ché(目的) trascorrere non si lascino, si conviene il bastone che le sostenga(助ける) e che le spaventi(怖がらせる). Ma lasciando ora stare(止まる) il predicare(説教), a quel venendo che di dire ho nello animo(話そうと思っていること), dico che:

Essendo già quasi per tutto il mondo l'altissima fama del miracoloso senno di Salamone discorsa(話題になった) per l'universo e il suo esser di quello liberalissimo mostratore(この知恵を見せる人) a chiunque(~する人は誰でも) per esperienza ne voleva certezza(確認したい), molti di diverse parti del mondo a lui per loro strettissimi e ardui(困難な) bisogni concorrevano per consiglio; e tra gli altri che a ciò(=忠告) andavano, si partì(旅立った) un giovane, il cui nome fu Melisso, nobile e ricco molto, della città di Laiazzo, là onde egli era(=出身) e dove egli abitava.

E verso Ierusalem cavalcando(馬に乗って), avvenne(動詞) che(主語節) uscendo d'Antiocia con un altro giovane chiamato Giosefo, il qual quel medesimo cammin(旅程) teneva che faceva esso, cavalcò per alquanto spazio; e, come costume è de' camminanti, con lui cominciò a entrare in ragionamenti(会話).

Avendo Melisso(主語) già da Giosefo di sua condizione e donde fosse saputo, dove egli andasse e perché il domandò(動詞); al quale Giosefo disse che a Salamone andava per aver consiglio da lui che via(方法) tener dovesse con una sua moglie più che altra femina ritrosa e perversa, la quale egli né con prieghi né con lusinghe(お世辞) né in alcuna altra guisa dalle sue ritrosie ritrar poteva; e appresso(次に) lui similmente donde fosse e dove andasse e perché domandò.

Al quale Melisso rispose: “Io son di Laiazzo, e sì come tu hai una disgrazia(不幸), così n'ho io un'altra; io son ricco giovane e spendo il mio(財産) in metter tavola e onorare(もてなす) i miei cittadini, e è nuova e strana cosa a pensare che per tutto questo io non posso trovare uomo che ben mi voglia(僕を愛してくれる人); e per ciò io vado dove tu vai, per aver consiglio come addivenir(達する) possa che io amato sia.”

Camminarono adunque i due compagni insieme, e in Ierusalem pervenuti, per introdotto(仲介) d'un de' baroni(高官) di Salamone, davanti dal lui furon messi; al quale brievemente Melisso disse la sua bisogna; a cui Salamone rispose: “Ama.”

E detto questo, prestamente Melisso fu messo fuori, e Giosefo disse quello per che v'era; al quale Salamone nulla altro rispose se non:“Va al Ponte all'Oca”; il che detto, similmente Giosefo fu senza indugio dalla presenza del re levato, e ritrovò Melisso il quale l'aspettava e dissegli ciò che per risposta aveva avuto.

Li quali, a queste parole pensando e non potendo d'esse(=parole) comprendere né intendimento(意味) né frutto(成果) alcuno per la loro bisogna, quasi scornati(挫折した) a ritornarsi indietro(引き返して) entrarono in cammino. E poi che alquante giornate camminati furono, pervennero a un fiume sopra il quale era un bel ponte; e per ciò che(~なので) una gran carovana(キャラバン) di some(積荷) sopra muli(ラバ) e sopra cavalli passavano, gli convenne sofferir di passar tanto che(~する間) quelle passate fossero.

E essendo già quasi che tutte passate, per ventura(たまたま) v'ebbe(=vi fu) un mulo il quale adombrò(たちすくむ), sì come sovente(しばしば) gli veggiam fare, né volea per alcuna maniera avanti passare; per la qual cosa un mulattiere(ラバ追い), presa una stecca(棒), prima assai temperatamente(控え目に) lo 'ncominciò a battere perché(~するように) 'l passasse.

Ma il mulo, ora da questa parte della via e ora da quella attraversandosi(邪魔をする) e talvolta(時々) indietro tornando, per niun partito(方策) passar volea; per la qual cosa il mulattiere oltre modo(極度に) adirato(怒った) gl'incominciò con la stecca a dare i maggior colpi(打撃) del mondo, ora nella testa e ora ne' fianchi e ora sopra la groppa(しり); ma tutto era nulla.

Per che Melisso e Giosefo, li quali questa cosa stavano a vedere, sovente dicevano al mulattiere: “Deh, cattivo(悪い), che farai? Vuo'l tu uccidere? perché non t'ingegni(がんばる) tu di menarlo bene e pianamente? Egli verrà più tosto(早く) che a bastonarlo come tu fai.”

A' quali il mulattier rispose: “Voi conoscete i vostri cavalli, e io conosco il mio mulo: lasciate far me con lui”; e questo detto rincominciò a bastonarlo, e tante d'una parte e d'altra ne gli diè(<dare), che il mulo passò avanti, sì che il mulattiere vinse(勝った) la pruova(試練).

Essendo adunque i due giovani per partirsi, domandò Giosefo un buono uomo(善良な人), il quale a capo del ponte sedeva, come quivi(この場所) si chiamasse; al quale il buono uomo rispose: “Messer, qui si chiama il Ponte all'Oca.”

Il che come Giosefo ebbe udito, così si ricordò delle parole di Salamone e disse verso Melisso: “Or ti dico io, compagno, che il consiglio datomi da Salamone potrebbe esser buono e vero, per ciò che assai manifestamente conosco che io non sapeva battere la donna mia: ma questo mulattiere m'ha mostrato quello che io abbia a fare.”

Quindi, dopo alquanti dì divenuti(着いた) a Antiocia, ritenne Giosefo Melisso seco a riposarsi alcun dì; ed essendo assai ferialmente(ごく普通に) dalla donna ricevuto, le(彼女に) disse che così facesse far da cena(食事の支度) come Melisso divisasse(注文); il quale, poi(~ゆえに) vide che a Giosefo piaceva, in poche parole se ne diliberò(注文). La donna, sì come per lo passato era usata(習慣になった), non come Melisso divisato avea, ma quasi tutto il contrario fece.

Il che Giosefo vedendo, turbato disse: “Non ti fu egli detto in che maniera tu facessi questa cena fare?(どんな風にしろと言われなかったのかい)”

La donna, rivoltasi(振り向く) con orgoglio, disse: “Ora che vuol dir questo? deh! ché non ceni, se tu vuoi cenare? Se(たとえ~でも) mi fu detto altramenti, a me parve da far così(私はこうしたかったのよ); se ti piace, sì ti piaccia; se non, sì te ne sta(いやならやめときなさい).”

Maravigliossi(=Si meravigliò) Melisso della risposta della donna e biasimolla(とがめる) assai: Giosefo, udendo questo, disse: “Donna, ancor se' tu quel che tu suogli(=suoli<solere), ma credimi che io ti farò mutar modo(お前の振る舞いを変えさせる)”; e a Melisso rivolto disse: “Amico, tosto(すぐに) vedremo chente(どのような) sia stato il consiglio di Salamone; ma io ti priego non ti sia grave(不快な) lo stare a vedere e di reputare per un giuoco(=gioco 冗談だと思って欲しい) quello che io farò. E acciò che tu non m'impedischi(阻止する), ricorditi(思い出せ) della risposta che ci fece il mulattiere(ラバ追い) quando del suo mulo c'increbbe(<increscere 我々が可哀想に思った 遠).”

Al quale Melisso disse: “Io sono in casa tua, dove dal tuo piacere io non intendo di mutarmi(反対するつもりはない).”

Giosefo, trovato un baston tondo(丸太) d'un querciuolo(樫) giovane, se n'andò in camera, dove la donna, per istizza(=stizza 怒り) da tavola levatasi, brontolando(不平を言う) se n'era andata; e presala per le trecce(編み毛), la si gittò a' piedi e cominciolla fieramente (乱暴に)a battere con questo bastone.

La donna cominciò prima a gridare e poi a minacciare; ma veggendo che per tutto ciò Giosefo non ristava(やめる), già tutta rotta cominciò a chieder mercé per Dio che egli non l'uccidesse, dicendo oltre a ciò di mai dal suo piacer non partirsi.

Giosefo per tutto questo non rifinava(やめる), anzi(むしろ) con più furia l'una volta che l'altra, or per lo costato(あばら), ora per l'anche(尻) e ora su per le spalle(肩) battendola forte, l'andava le costure(縫い目) ritrovando(=うちのめす), né prima ristette(やめる) che egli fu stanco: e in brieve niuno osso né alcuna parte rimase nel dosso(体) della buona donna, che macerata(痛めつけられた) non fosse.

E questo fatto, ne venne a Melisso e dissegli: “Doman vedrem che pruova(どんな証明) avrà fatto il consiglio del «Va al Ponte all'Oca»”; e riposatosi alquanto e poi lavatesi(洗う) le mani, con Melisso cenò, e quando fu tempo,s'andarono a riposare.

La donna cattivella(みじめな) a gran fatica si levò di terra e in su il letto si gittò, dove, come poté il meglio, riposatasi, la mattina vegnente per tempissimo(早朝から) levatasi, fe' domandar Giosefo quello che voleva si facesse da desinare(何を作って欲しいかを聞かせた). Egli, di ciò insieme ridendosi con Melisso, il divisò(注文); e poi, quando fu ora, tornati(出向いて), ottimamente ogni cosa e secondo l'ordine dato trovaron fatta: per la qual cosa il consiglio prima da lor male inteso(最初彼らによってよく理解されていなかった忠告) sommamente lodarono.

E dopo alquanti dì partitosi Melisso da Giosefo e tornato a casa sua, a alcun, che savio uomo era, disse ciò che da Salamone avuto avea; il quale gli disse: “Niuno più vero consiglio né migliore ti potea dare. Tu sai che tu non ami persona, e gli onori e'(=e i) servigi(奉仕) li quali tu fai, gli fai non per amore che tu a alcun porti ma per pompa(見栄). Ama adunque, come Salamon ti disse, e sarai amato.”

Così adunque fu gastigata la ritrosa, e il giovane amando fu amato. –



Giornata decima Novella seconda(第10日第2話 ギーノ・ディ・タッコ)

Ghino di Tacco piglia(捕まえる) l'abate(修道院長) di Clignì(クルーニー) e medicalo(治療する) del male dello stomaco(胃病) e poi il lascia(逃がす);il quale tornato in corte di Roma, lui riconcilia(和解させる) con Bonifazio papa e fallo(<fa lo) friere(騎士) dello Spedale(慈恵団).

Lodata era già stata la magnificenzia(気前の良さ) del re Anfonso nel fiorentin cavaliere(騎士に対して) usata, quando il re, al quale molto era piaciuta(この話が気に入った), a Elissa impose che seguitasse(続ける); la quale prestamente incominciò:

 – Dilicate donne, l'essere stato un re magnifico e l'avere la sua magnificenzia usata verso colui che servito l'avea,non si può dire che laudevole e gran cosa non sia; ma che direm noi se si racconterà un cherico(=chierico 修道士) aver mirabil magnificenzia usata verso persona che, se inimicato(敵扱い) l'avesse, non ne sarebbe stato biasimato(主語はcherico) da persona(誰からも)? Certo non altro se non(他ならない) che quella del re fosse virtù e quella del cherico miracolo(奇跡), con ciò sia cosa che(なぜなら) essi(=修道士) tutti avarissimi(けちな) troppo più che le femine sieno(=siano), e d'ogni liberalità nimici(=nemici あらゆる気前の良さの敵) a spada tratta(抜き身の剣を持った敵):

e quantunque(~ではあるが) ogn'uomo naturalmente appetisca(望む) vendetta delle ricevute offese, i cherici, come si vede, quantunque la pazienzia(=pazienza 目的) predichino(<predicare subj3pl) e sommamente la rimession(=remissione 容赦) delle offese commendino, più focosamente(激情的に) che gli altri uomini a quella(=vendetta) discorrono(復讐に走る).

La qual cosa, cioè come un cherico magnifico fosse(つまり、修道士がどれほど気前がいいかを), nella mia seguente novella potrete conoscere aperto(はっきりと).

Ghino di Tacco, per la sua fierezza(残酷) e per le sue ruberie(盗み) uomo assai famoso, essendo di Siena cacciato(追放) e nimico de' conti di Santafiore(トスカナの町), ribellò(反乱を起こさせる) Radicofani(シエナの町) alla Chiesa di Roma: e in quel dimorando, chiunque per le circustanti(=circostanti) parti passava rubar faceva a'suoi masnadieri(ギャング).

Ora, essendo Bonifazio papa ottavo in Roma, venne a corte l'abate di Clignì, il quale si crede essere un de' più ricchi prelati(高位聖職者) del mondo; e quivi(その時) guastatoglisi(損なう) lo stomaco, fu da' medici consigliato che egli andasse a' bagni(湯地場) di Siena e guerirebbe(=guarirebbe 条) senza fallo(間違いなく); per la qual cosa, concedutogliele il Papa, senza curar(心配) della fama di Ghino, con gran pompa d'arnesi(服装) e di some(荷物) e di cavalli e di famiglia(従者) entrò in cammino(旅立った、主語は修道院長).

Ghino di Tacco, sentendo la sua venuta(到来), tese le reti(わな),e,senza perderne un sol(=solo) ragazzetto,l'abate con tutta la sua famiglia e le sue cose in uno stretto luogo(峡谷) racchiuse(閉じ込めた); e questo fatto, un de' suoi, il più saccente(有能な), bene accompagnato(充分護衛を付けて) mandò(送った) allo abate, al quale da parte di lui(ギーノに代わって) assai amorevolmente(愛想よく) gli disse che gli dovesse piacere d'andare a smontare(泊まる) con esso Ghino al castello. Il che l'abate udendo, tutto furioso rispose che egli non ne voleva far niente, sì come(~なので) quegli che con Ghino niente aveva a fare; ma che egli andrebbe avanti,e vorrebbe veder chi l'andar gli vietasse(旅を続けたいがこの旅の邪魔をしている人の顔を見たい).

Al quale l'ambasciadore(=ambasciatore 使者) umilmente parlando disse: “Messere, voi siete in parte venuto dove, dalla forza di Dio in fuori(神の力を除いて), di niente ci si teme(<temere) per noi(我々には恐れるものはない), e dove le scomunicazioni(=scomunica 破門) e gl'interdetti(職務停止) sono scomunicati tutti; e per ciò piacciavi(してくださる) per lo migliore di compiacere(好かれる) a Ghino di questo.”

Era già, mentre queste parole erano, tutto il luogo di masnadieri circundato( =circondato): per che l'abate, co' suoi preso veggendosi(仲間と一緒に捕まったことが分かったので), disdegnoso(怒って) forte, con l'ambasciadore prese la via verso il castello, e tutta la sua brigata e li suoi arnesi con lui; e smontato(馬から降りて), come Ghino volle, tutto solo fu messo in una cameretta d'un palagio(=palazzo) assai oscura(暗い) e disagiata(貧しい), e ogn'altro uomo secondo la sua qualità(身分) per lo castello fu assai bene adagiato(配置されて), e i cavalli e tutto l'arnese messo in salvo senza alcuna cosa toccarne(何者も手の届かない安全な所に置かれている).

E questo fatto, se n'andò Ghino all'abate e dissegli: “Messere, Ghino, di cui voi siete oste(客), vi manda(人を遣る) pregando che vi piaccia di significarli(表明する) dove voi andavate e per qual cagione.”

L'abate,che,come savio, aveva l'altierezza(=alterezza 自尊心) giù posta,gli significò dove andasse e perché. Ghino, udito questo, si partì e pensossi di volerlo guerire senza bagno(ふろ): e faccendo nella cameretta sempre ardere(燃やす) un gran fuoco e ben guardarla, non tornò a lui infino alla seguente mattina(朝), e allora in una tovagliuola(ナプキン) bianchissima gli portò due fette(二切れ) di pane arrostito e un gran bicchiere di vernaccia(高級ワイン) da Corniglia, di quella dello abate medesimo;

e sì disse all'abate: “Messer, quando Ghino era più giovane, egli studiò in medicina, e dice(主語はギーノ) che apparò(学んだ) niuna medicina(薬) al mal dello stomaco esser miglior che quella(=medicina) che egli vi farà(胃の病にはこれより無いといういい薬がございまして、それを作って差し上げると申しております), della quale queste cose che io vi reco sono il cominciamento(端緒); e per ciò prendetele e confortatevi(元気を出せ).”

L'abate, che maggior fame(空腹) aveva che voglia(意欲) di motteggiare(会話をする), ancora che(たとえ~でも) con isdegno(=sdegno 怒り) il facesse(=mangiare), sì mangiò il pane e bevve la vernaccia e poi molte cose altiere(=altere) disse e di molte domandò e molte ne consigliò, e in ispezieltà(特に) chiese(<chidere) di poter veder Ghino.

Ghino, udendo quelle, parte ne lasciò andar(放っておく) sì come vane(<vano),e ad alcuna assai cortesemente rispose, affermando che, come Ghino più tosto potesse, il visiterebbe; e questo detto da lui si partì, né prima vi tornò che il seguente dì, con altrettanto(同量の) pane arrostito e con altrettanta vernaccia; e così il(修道院長) tenne(留め置いた) più giorni, tanto che(するまで) egli s'accorse l'abate aver mangiate fave(そら豆) secche le quali egli(ギーノ) studiosamente(わざわざ) e di nascoso(こっそりと) portate v'aveva e lasciate.

Per la qual cosa egli il domandò da parte di Ghino(代わって) come star gli pareva dello stomaco; al quale l'abate rispose: “A me parrebbe star bene, se io fossi fuori delle sue mani(彼の支配から離れたら); e appresso questo(これを別にしても), niun altro talento(意欲) ho maggior che di mangiare, sì ben m'hanno le sue medicine guerito.”

Ghino adunque, avendogli(→fatta,fatto) de' suoi arnesi medesimi e alla sua famiglia fatta acconciare(準備する) una bella camera e fatto apparecchiare(用意する) un gran convito(宴), al quale con molti uomini del castello fu tutta la famiglia dello abate, a lui se n'andò la mattina seguente e dissegli: “Messere, poi che voi ben vi sentite, tempo è d'uscire d'infermeria(病室)”; e per la man presolo, nella camera apparecchiatagli nel menò, e in quella co' suoi medesimi lasciatolo, a far che il convito fosse magnifico attese(<attendere 専念する).

L'abate co' suoi alquanto si ricreò(楽しく過ごす) e qual fosse la sua vita(ここでの生活) stata narrò loro, dove(そこで) essi in contrario tutti dissero sé essere stati maravigliosamente onorati(もてなす) da Ghino; ma l'ora del mangiar venuta, l'abate e tutti gli altri ordinatamente e di buone vivande(食物) e di buoni vini serviti furono, senza lasciarsi Ghino ancora all'abate conoscere.

Ma poi che l'abate alquanti dì in questa maniera fu dimorato, avendo Ghino in una sala tutti li suoi arnesi fatti venire, e in una corte che di sotto a quella(=sala) era tutti i suoi cavalli infino al più misero ronzino(駄馬), allo abate se n'andò e domandollo come star gli pareva(体調) e se forte(元気で) si credeva essere da cavalcare(馬に乗れるかどうか); a cui l'abate rispose che forte era egli assai e dello stomaco ben guerito, e che starebbe bene qualora(~場合) fosse fuori delle mani di Ghino.

Menò allora Ghino l'abate nella sala dove erano i suoi arnesi e la sua famiglia tutta, e fattolo a una finestra accostare(近づく) donde egli poteva tutti i suoi cavalli vedere, disse: “Messer l'abate, voi dovete sapere che l'esser gentile(貴族の) uomo e cacciato di casa sua e povero, e avere molti e possenti(強力な) nimici(主語), hanno, per potere la sua vita e la sua nobiltà difendere, e non malvagità(邪悪さ) d'animo, condotto(動詞) Ghino di Tacco, il quale io sono, ad essere rubatore delle strade e nimico della corte di Roma(ギーノ・ディ・タッコは邪悪さからではなく自らを守るために盗賊になった).

"Ma per ciò che voi mi parete valente signore, avendovi io dello stomaco guerito come io ho, non intendo di trattarvi(扱う) come un altro farei, a cui, quando nelle mie mani fosse come voi siete, quella parte delle sue cose(財産) mi farei che mi paresse(私が欲しいだけ私のものにする);

ma io intendo che voi a me, il mio bisogno(窮状) considerato, quella parte delle vostre cose facciate che voi medesimo volete. Elle sono interamente(すっかり) qui dinanzi da voi tutte, e i vostri cavalli potete voi da cotesta(=codesta その) finestra nella corte vedere: e per ciò e la parte e 'l tutto come vi piace prendete, e da questa ora innanzi(今後は) sia e l'andare e lo stare nel piacer vostro.”

Maravigliossi l'abate che in un rubator di strada fosser parole sì libere: e piacendogli molto, subitamente la sua ira e lo sdegno caduti, anzi in benivolenzia(=benevolenzia 好意) mutatisi, col cuore amico di Ghino divenuto, il corse a abbracciar(抱擁する) dicendo: “Io giuro a Dio che, per dover guadagnar(得る) l'amistà(友情) d'uno uomo fatto(立派な) come omai(=ormai) io giudico che tu sii, io sofferrei(=soffrirei 耐える) di ricevere(体験する) troppo maggiore ingiuria(損害) che quella che infino a qui(今まで) paruta m'è che tu m'abbi fatta. Maladetta(=maledetta 呪う) sia la fortuna, la quale a sì dannevole(非難すべき) mestier(仕事) ti costrigne(=costringe)!”

E appresso questo(その後), fatto delle sue molte cose pochissime(少しだけ) e opportune prendere e de' cavalli similemente, e l'altre lasciategli tutte, a Roma se ne tornò.

Aveva il Papa saputa la presura(逮捕) dello abate: e come che(~にもかかわらず) molto gravata (心配だった)gli fosse, veggendolo il domandò come i bagni fatto gli avesser pro(< pro far 回復させる): al quale l'abate sorridendo rispose: “Santo Padre, io trovai più vicino che' bagni un valente medico(医者), il quale ottimamente guerito m'ha”; e contogli(=gli contò 話した) il modo(方法), di che il Papa rise: al quale l'abate, seguitando il suo parlare, da magnifico animo mosso, domandò una grazia(恩寵).

Il Papa, credendo lui dover domandare altro, liberamente offerse(<offrire 約束した) di far ciò che domandasse; allora l'abate disse: “Santo Padre, quello che io intendo di domandarvi è che voi rendiate la grazia vostra a Ghino di Tacco mio medico, per ciò che tra gli altri uomini valorosi e da molto(立派な) che io accontai(知り合う) mai, egli è per certo un de' più, e quel male il quale egli fa, io il reputo molto maggior peccato(罪) della fortuna che suo: la qual se voi con alcuna cosa dandogli, donde egli possa secondo lo stato suo(身分) vivere, mutate(<mutare 2pl目的語はla qual=運命), io non dubito punto che in poco di tempo non ne paia a voi quello che a me ne pare(私の考えがあなたの考えになるだろう).”

Il Papa, udendo questo, sì come colui che(~である人なので) di grande animo fu e vago(愛好する) de' valenti uomini, disse di farlo volentieri se da tanto(それほど価値がある) fosse come diceva, e che egli il facesse sicuramente(安全に) venire.

Venne adunque Ghino, fidato(信頼して), come allo abate piacque, a corte; né guari appresso del Papa fu(滞在) che egli il reputò valoroso, e riconciliatoselo(和解) gli donò una gran prioria(修道院長) di quelle(=priorie) dello Spedale, di quello(=Spedale) avendol fatto far cavaliere(騎士); la quale egli, amico e servidore(=servitore 召使) di santa Chiesa(聖教会) e dello abate di Clignì, tenne(この地位に留まった) mentre visse. –




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